Dopo Cecilia Rodriguez e suo fratello Jeremias, nello studio di Verissimo Silvia Toffanin accoglie Nicola Savino. Il conduttore ha appena raggiunto una tappa importante della sua vita, i suoi primi 50 anni, e non manca in studio un video per celebrare la sua carriera fino ad oggi. Savino si racconta, partendo dalla sua infanzia e al rapporto con la mamma che non c’è più all’inizio della passione per il mondo radiofonico: “Per tre mesi ho dormito con la radio sempre accesa. Con una passione del genere non poteva che finire in questa maniera. Mia madre voleva che facessi il chirurgo ma io sapevo che la mia passione era la radio” svela il conduttore su Canale 5. A chiamarlo sarà Radio Deejay e dopo due anni come regista radiofonico, Nicola riuscirà a far sentire anche la sua voce fino al diventare co-conduttore accanto a Linus. (Anna Montesano)
UN INCIDENTE GLI HA SALVATO LA VITA?
Verissimo riserva tante sorprese a Nicola Savino. Il conduttore sarà ospite a Verissimo in occasione dei suoi 50 anni e con gli auguri speciali che arriveranno da parte di Fiorello al quale si è avvicinato molto in quest’ultimo periodo dopo un lutto comune. Ai microfoni di Silvia Toffanin, Nicola Savino avrà modo di parlare anche delle sue conduzioni tv, dei suoi progetti dal ritorno a Mediaset, ma anche di un tragico incidente avvenuto in ospedale quando aveva solo sette mesi. Il conduttore ha parlato di questo incidente come di qualcosa che ha cambiato la sua vita, nel bene e nel male, e che per anni lo ha spinto a non sentirsi a suo agio né con gli amici e nè in tv, soprattutto i primi tempi. In particolare, Savino racconta: “Nel luglio del 1968, avevo sette mesi, per un calo di peso mi ricoverarono in ospedale. Lì mi nutrivano tramite una flebo messa nella manina. Nel cambiare la flebo, con una forbicina, invece di tagliare solo la garza l’infermiera mi tagliò anche il dito. Cercarono di riattaccarmi il dito ma non ci riuscirono“. Cosa gli avrà permesso di cambiare? (Hedda Hopper)
LANCIATO DA GIORGIO GORI
Tra poche ore su Canale 5 va in onda un nuovo appuntamento con il rotocalco Verissimo condotto come consuetudine da Silvia Toffanin. In studio faranno il loro ingresso tanti ospiti d’eccezione come nel caso di Nicola Savino, attuale presentatore de Le Iene nella puntata della domenica sera su Italia 1 assieme a Nadia Toffa. Per Savino quest’anno c’è stato il passaggio dalla Rai a Mediaset dopo la lunga esperienza alla conduzione di Quelli che il calcio. In una recente intervista rilasciata al portale TvZap.Kataweb, ha parlato proprio di questa sua svolta professionale: “Se mi sono trasformato o se già ero una iena? Tutte e due le cose. Lo ero già nella misura in cui ho già lavorato a questo programma, che nacque nel 1997 con delle puntate pomeridiane che duravano 25 minuti. Io fui ingaggiato nell’estate del 1998 da Giorgio Gori che mi vide come autore del Festivalbar. Fu subito un grande successo, prendemmo un Telegatto. Fu una rivoluzione, fatta togliendo tutto. Avevamo solo un tavolo, nessuna scenografia. Ora è tutto gigantesco, tutto molto grande. Ed è un piacere e un’emozione vedere che quello che avevi contribuito a ideare abbia dato dei frutti”.
PER NICOLA SAVINO 1,8 MLN DI FOLLOWER SU TWITTER
Nella stessa intervista Nicola Savino è andato a toccare tanti altri argomenti a partire dal ruolo che intende avere la trasmissione Le iene fino ad arrivare al grandissimo seguito di fan che ha sui social network e segnatamente su Twitter dove è arrivato a quota 1,8 milioni. Queste le parole di Savino: “Quello che facciamo noi è informare, non certo risolvere i problemi. Tu informi e sai che la consapevolezza è la prima strada verso la guarigione. Se ti dico che hai il raffreddore non ti guarisco, ma ti indico cosa c’è che non va. Se condurrò il DopoFestival? Non credo. Non ne so nulla, va detto che ancora saremmo tecnicamente in tempo. D’altra parte io a gennaio sarò impegnato con una nuova trasmissione su Italia 1 a cui tengo molto, anche se non posso anticipare nulla. 1,8 mln di followers su Twitter? Ho così tanti follower perché sono iscritto da un sacco di anni anche se ultimamente lo uso sempre meno. Mi fanno ridere i soliti: Spinoza e gli altri account divertenti, detesto gli hater di professione, i troll, detesto il fatto che qualsiasi cosa scrivi c’è qualcuno pronto a criticare in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo”.