Nel corso dell’intervista con Paolo Del Debbio a Quinta Colonna, il leader della Lega Matteo Salvini ha toccato il tema del lavoro, spiegando i programmi del Carroccio per combattere la disoccupazione e l’allarme stipendi: “Voglio introdurre per legge un minimo di stipendio sotto il quale si può andare. Qualcuno sta lavorando per due euro all’ora: quello è schiavismo, è sfruttamento. In Italia per meno di sette euro all’ora non si può lavorare”. In seguito, il segretario della Lega ha anche parlato della vicenda Ius Soli, teatro di battaglia delle ultime settimane: “Sono italiani anche le migliaia di terremotati che stanno passando l’ennesimo inverno al freddo. Sono italiani milioni di pensionati che non possono permettersi di andare dal medico. Io mi domando: a questi figli di cittadini immigrati, non avere la cittadinanza italiana toglie qualcosa? No: a 18 anni, da persone adulte, sceglieranno se guidare la macchina, se votare e se decidere se diventare cittadini italiani”. (Agg. Massimo Balsamo)
LEGGE FORNERO: DISTANZA CON BERLUSCONI
Matteo Salvini a Quinta Colonna, nuovo appuntamento di campagna elettorale per il leader della Lega oggi 11 gennaio 2018: il segretario del Carroccio verrà intervistato da Paolo Del Debbio e presenterà i programmi del suo partito in vista delle elezioni politiche, previste il prossimo 4 marzo 2018. L’alleanza di Centrodestra è sancita: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con la quarta gamba della lista Noi con l’Italia, è al lavoro per fissare il programma ma c’è ancora leggera divergenza su alcuni punti. Nelle ultime ore sono giunte opinioni diverse tra Salvini e Berlusconi sulla Legge Fornero. Intervenuto a Radio Capital, il leader della Lega ha commentato: “Berlusconi dice di cambiarne gli aspetti negativi: io di aspetti positivi non ne ho trovato neanche uno. Con Berlusconi troveremo l’accordo: è una legge sbagliata e va assolutamente cancellata”. Arrivata la replica di Berlusconi a Porta a Porta, come sottolinea Repubblica: “Abbiamo approfondito l’argomento con i nostri economisti. Alcune cose vano mantenute come sono, con l’età per andare in pensione. Crediamo che sia corretto che salga, ma con il sistema contributivo vogliamo togliere ogni limite quindi se uno vuole andare a 50 anni prende la pensione per quello che ha versato”.
LA ROTTURA CON ROBERTO MARONI
Acque agitate in casa Lega sul fronte interno, con la rottura sempre più evidente tra Matteo Salvini e il governatore della Lombardia Roberto Maroni, con quest’ultimo che ha deciso di non concorrere alle prossime elezioni Regionali per “ragioni personali”. Il leader della Lega ha sottolineato che, data questa scelta, per Maroni non ci sono possibilità di ministeri per lui dopo il 4 marzo 2018. Intervistato da Il Foglio, l’ex ministro dell’Interno ha attaccato: “Salvini sapeva tutto da mesi, è stato il primo a saperlo, il secondo è stato Berlusconi, ed è stato Salvini a concordare con me le tempistiche dell’annuncio. Io sono un leninista convinto, uno che crede nella leadership. Ma non avrei mai creduto di trovarmi di fronte un leader stalinista”. Continua l’attuale governatore lombardo, sottolineando comunque il suo appoggio a Salvini: ” Lo sosterrò come candidato premier. Da leninista, non posso sopportare di essere trattato con metodi stalinisti e di diventare un bersaglio mediatico solo perché a detta di qualcuno potrei essere un rischio”. Oltre che per il segretario, messaggi anche ad altri colleghi di partito: “Devo anche riconoscere che in questi giorni sono stato massacrato dai miei compagni di squadra, che hanno scelto di dare alla mia vita nuova un’interpretazione del tutto arbitraria, mentre sono stato ricoperto di affetto e amicizia da un mondo politico lontano da me, e questo mi ha colpito”.