Lunga intervista di Peter Gomez a Giampiero Mughini nel programma del giornalista sul canale Nove, “La confessione”, in onda venerdì 27 aprile alle ore 23:00. Un faccia a faccia tra giornalista e giornalista, in cui Mughini racconta particolari della sua lunga carriera, a volte anche inediti. “Lei ha votato Berlusconi, Renzi, ha detto che Craxi è un grande statista”, ha incalzato subito Gomez. “Ah non c’è dubbio”, sottolinea Mughini. “Lei difendeva anche Andreotti”, continua Gomez. “Certo, è stato assolto no?”. “Prescritto. Colpevole fino al 1981”, gli ricorda Gomez. Secondo Mughini il fine giustifica sempre i mezzi: “Sì, come qualsiasi politico che abbia a che fare con Palermo. Chiunque stia a Palermo, oggi domani e sempre, non potrà non tener conto dell’ombra, della realtà di questa gang”.
GIAMPIERO MUGHINI E L’AMICIZIA TORMENTATA CON NANNI MORETTI
Ma anche per i moderni protagonisti della politica italiana, Gomez trova delle analogie con il principio di conservazione del potere che sembra animare : “Lei stima Berlusconi, Craxi, Andreotti. Il potere deve sempre compromettersi con un’area grigia o nera?”. Mughini sembra avere le idee chiare: “Il potere è tale perché si compromette, fa alleanze. Il potere assoluto ce l’ha solo Dio, Allah e Buddha”. E viene ripercorsa anche l’amicizia di Mughini con Nanni Moretti: ““Con la famiglia Moretti ero in rapporti di affetto, ma lui ha un carattere difficile. Siccome abitiamo vicini, non tanto tempo fa l’ho visto e gli dico: ‘Nanni finiamola, vieni a cena da me una sera’. Mai più sentito. Quando diceva ‘con questa classe dirigente non vinceremo mai’, non mi piaceva. D’Alema non è forse una persona rispettabile? Penso che Renzi sia stato uno sciocco a rottamarlo”. “Moretti immaginava come ce l’immaginavamo noi trent’anni fa – ha raccontato a Gomez Mughini -, che ci sono i buoni e i cattivi. La politica non è quella, la politica è tenere in piedi una baracca”.