Alla soglia dei 95 anni che compirà il 12 febbraio, Franco Zeffirelli si racconta in un’intervista rilasciata al quotidiano la Nazione nella quale parla della sua incredibile carriera e del suo nuovo ruolo di testimone di una società in degrado, soprattutto a causa di una situazione politica assolutamente insoddisfacente: “La colpa va ricercata nelle varie legislature che si sono succedute, soprattutto nel sud Italia. Quello che hanno combinato è sotto gli occhi di tutti. È una pugnalata, un tuffo al cuore quel che accade oggi. Magari avessi un rimedio”. È soprattutto la scuola a preoccupare il maestro fiorentino, con la totale insoddisfazione per alcune materie lasciate in secondo piano come l’educazione civica: “Fino a trent’anni fa le scuole elementari formavano gli alunni. Era una scuola che mostrava muscoli narrativi, stimolava il pulsare dei dialoghi e un cuore attente. Oggi in certe classi hanno abolito la geografia. Ci sono laureati che mettono l’acca dove non ci vuole”.
Franco Zeffirelli e la paura della morte
L’intervista a Franco Zeffirelli procede con la consapevolezza dei propri limiti d’età e del timore davanti all’ignoto della morte: “Invecchiare è brutto, c’è poco da fare. Ma in Italia è una fortuna perché a differenza dei paesi anglosassoni la famiglia si occupa dei vecchi. Io sono fortunato perché ho adottato due figli, Pippo e Luciano, che si prendono cura di me”. Il maestro precisa di essere un cattolico credente, anche se non può pensare all’aldilà, come è stato diviso da Dante nella Divina Commedia. Eppure, nonostante, la certezza in Dio come simbolo di amore e nell’anima dopo la morte, Zeffirelli è spaventato all’idea della morte: “L’idea del trapasso, di non essere più di questa terra da un istante all’altro fa paura. Una fatica mentale e morale, perché ho la testa piena di storie, di personaggi, di pezzi di vita, di parole. Capita che mi rivolga alla morte ma con la confidenza e la distanza che merita”.
Il rapporto con la politica
Franco Zeffirelli è stato senatore di Forza Italia nella lista di Catania (accompagnando la discesa in politica di Berlusconi nel 1994) e ha vinto per due volte le elezioni nel suo collegio, una scelta che però non rifarebbe. Ma com’è oggi il suo rapporto con la politica e con Silvio Berlusconi e cosa ne pensa del suo ritorno in politica? La risposta è chiara e non lascia spazio a polemiche sui trascorsi: “Come politico può essere criticato, spesso abbiamo idee diverse, ma è un amico straordinario e umanamente non è secondo a nessuno”. Parole di stima, a sorpresa, anche nei confronti di Matteo Renzi che, a detta del maestro, “ce la sta mettendo tutta”. Per quanto riguarda gli attuali impegni, ce n’è uno sopra gli altri, che sta dando grandi soddisfazioni al regista ovvero la sua Fondazione a Firenze. Proprio lì, Zeffirelli vorrebbe festeggiare i suoi 95 anni insieme agli amici più cari.