Su Rai 3 è il tempo di una simpatica commediola americana del 1980 dal titolo Dalle 9 alle 5 … orario continuato e diretta da Colin Higgins. Nel cast troviamo una sempre straordinaria Jane Fonda, dotata di grandissima intelligenza e anche di simpatica posa. Incoraggiante è la recensione di MyMovies dove leggiamo che saranno ”molte le risate” che si faranno durante la visione della pellicola. Sono diversi i momenti anche di riflessione per un film che sicuramente si lascia amare e già questo non è poco. Staremo a vedere se il pubblico stasera lo apprezzerà commentando sui social network come capita in queste occasioni. Purtroppo online non c’è un trailer in modo da fornire delle anticipazioni anche in video. Dalle 9 alle 5 … orario continuato va in onda dalle 21.15 su Rai 3 e sarà possibile seguirlo anche in diretta streaming, grazie a Rai Play, sui nostri dispositivi mobili come pc, tablet e smartphone cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)
CURIOSITÀ
Meno titolata di Jane Fonda, ma ugualmente brava Lily Tomlin, arrivata al grande successo cinematografico con Nashville, diretta da Robert Altman nel 1975. Sempre con il famoso regista di Kansas City ha poi recitato in America oggi (1993) e Radio America (2006). La pellicola è contrassegnata da una serie di errori regolarmente segnalati da bloopers.it, a partire da quello che vede la macchina di Violet (Lily Tomlin) fermata dalla polizia stradale, a causa di un fanale guasto, in contrasto con quanto segnalato dalle inquadrature precedenti, quando i fanali della macchina risultavano assolutamente in regola. Altra netta discrepanza è quella relativa alla scena del sogno fatto dalla stessa Violet, con cui immagina di avvelenare Hart. Mentre nell’immergerlo, si nota come la tazza di caffè sia piena, quando lo tira fuori, essa risulta per metà vuota.
IL CAST
Il 21 agosto, alle ore 21.15, Rai Tre manderà in onda Dalle 9 alle 5…orario continuato, una commedia diretta da Colin Higgins nel 1980. La protagonista principale del film è Jane Fonda, attrice estremamente famosa nella seconda metà del secolo passato, anche per l’impegno politico. Figlia del grande Peter, dopo essersi rivelata con A piedi nudi nel parco (1967) e Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), nel corso della sua carriera ha vinto due Premi Oscar, il primo nel 1972, quando ha interpretato Una squillo per l’ispettore Klute, il secondo sette anni dopo, grazie a Tornando a casa. Nella sua filmografia sono però presenti altre pellicole di assoluto rilievo, a partire da Giulia (1977), Arriva un cavaliere libero e selvaggio (1978), Sindrome cinese (1979), Sul lago dorato (1981) e Il mattino dopo (1986).
LA TRAMA
Protagonista della narrazione è Judy Bernly (Jane Fonda), una donna appena mollata dal marito, che ha preferito una giovane assistente. Per sbarcare il lunario decide quindi di impiegarsi in qualità di segretaria all’interno di una grande impresa, ove riesce subito a fare amicizia con Violet Newstead (Lily Tomlin), l’energica caporeparto, e con Doralee Rhodes (Dolly Parton), la candida segretaria del direttore. Dalla loro unione le tre donne traggono spunto per cercare di modificare in meglio l’organizzazione del lavoro, imposta da Franklin Hart (Dabney Coleman), senza tenere in conto le possibili esigenze dei lavoratori, in particolare la parte femminile. Di fronte alle sue resistenze, le donne capiscono che l’unico modo di mutare le cose è riuscire ad allontanarlo dal ponte di comando.
Le loro fantasie iniziano però a cavalcare liberamente, tanto che Violet si convince un giorno di aver aggiunto la stricnina al caffè di Hart. Di fronte al suo malore e alla sua supposta morte, il gruppo decide quindi di trafugarne il cadavere, per impedire che le indagini possano risalire alle responsabilità effettive, ma poi si accorgono che il corpo sottratto appartiene ad un’altra persona.
In effetti Hart è vivo e vegeto, tanto che la mattina si ripresenta in ufficio con il solito piglio maschilista che lo distingue. Le tre amiche conversano quindi tra di loro per aggiornarsi sulla situazione, ma sono ascoltate da Roz Keith (Elisabeth Wilson), che non ha esitazioni a riferire tutto al capo. Hart decide a questo punto di volgere la situazione a suo vantaggio e di ricattare le segretarie, che però reagiscono legandolo e segregandolo nella propria abitazione. La prigionia dura un mese e mezzo e in questo arco temporale le donne riescono a far credere che il capo sia effettivamente al lavoro, dando vita ad una lunga serie di modifiche per effetto delle quali riescono infine a migliorare sensibilmente non solo l’atmosfera e i rapporti all’interno dell’azienda, ma anche la sua produttività.
A liberare Hart sarà la moglie, al ritorno da una lunga vacanza e quando lui si reca in ufficio, con l’evidente intento di fare arrestare le tre segretarie, il suo piano viene mandato a monte dall’improvviso arrivo di Russell Tinsworthy, l’amministratore delegato, il quale valuta positivamente le modifiche apportate nel frattempo. Lo stesso Tinsworthy decide inoltre di premiare il direttore, inviandolo in Brasile, ove potrà dirigere una delle filiali locali dell’azienda. L’ultimo atto vede la promozione di Violet a direttrice, mentre Judy festeggia l’unione con un rappresentante della Xerox e Doralee corona il suo vecchio sogno di diventare una cantante country, non senza prima essersi licenziata.