4 mesi, 3 settimane e 2 giorni ha riscosso un grande successo di critica e numerosi riconoscimenti e premi. Il maggiore di tutti è sicuramente la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2007 come miglior film straniero. Consegue anche 2 European Film Awards sempre nel 2007 come miglior film e miglior regista. Nel 2009 consegue il premio Goya come miglior film europeo. Grazie a queste e molte altre partecipazioni Anamaria Marinca è stata candidata a diversi premi come European Film award o London film’s critics, sempre in qualità di miglior attrice protagonista. Consegue la vittoria nel British academy television Award nel 2005 come migliore attrice per Sex Traffic, premio assimilabile ad un Oscar, ma prodotto dalla televisione inglese.
IL CAST
4 mesi, 3 settimane e 2 giorni và in onda Lunedi 21 agosto alle ore 23.55 su Rai tre. Film drammatico prodotto in Romania nel 2007, è diretto dal regista Cristian Mungiu, che ne ha curato anche la sceneggiatura assieme a Razvan Radulescu, con un cast pressochè internamente indigeno. Ne fanno parte infatti Annamaria Marinca, Vlad Ivanov, Laura Vasiliu, Alexandru Potocean e Luminita Gheorghiu. Ottima la fotografia di Oleg Mutu. La protagonista Anamaria Marinca è nota per aver recitato in diverse pellicole come Fury con Brad Pitt del 2014 e la Contessa del 2008.
LA TRAMA
Il film è ambientato nella Romania degli anni ottanta, in pieno regime di Causescu, e si svolge interamente nell’arco temporale di un solo giorno. Tratta di scottanti tematiche come l’aborto, che in quei tempi in Romania era illegale, e sembra suggerire il fatto che non è per nulla facile liberarsi dei nostri personali fantasmi del passato. Le due protagoniste sono Otilia e Gabita due ragazze poco più che adolescenti di estrazione popolare e di provincia che dividono un pensionato alle porte di Bucarest, negli ultimi anni dell’oramai vacillante regime di Causescu.
La loro vita scorre monotona e tutto sommato triste, fin quando Gabita scopre di essere rimasta incinta. L’aborto in quegli anni era illegale, e le due ragazze si trovano presto in un mare di guai. Per tentare di uscire in qualche modo incontrano un certo Bebe. Questi in principio sembra poterle aiutare, anche se in modo illegale, ma poi ben presto si rivela un individuo squallido ed approfittatore. Infatti esige quasi subito un pagamento in natura da una delle due, visto che il denaro a disposizione delle ragazze è poco. Otilia inizialmente rifiuta, ma poi acconsente per salvare l’amica. Bebe quindi opera Gabita e le suggerisce il modo più conveniente come sbarazzarsi del feto. Otilia si fà carico anche di questo aspetto, vagando in taxi per la città addormentata per quasi tutta la notte. Alla fine scarica il mesto fagotto in un cassonetto dei rifiuti vicino alla stazione, non certo senza patemi. Tornata in albergo, trova l’amica al ristorante, e il dialogo si chiude con un salomonico non parliamone più.