«Ogni volta che entro in classe con il progetto di risolvere i problemi scolastici e educativi dei miei studenti ne esco sempre sconfitto, con la sensazione che il mio lavoro è stato bellissimo nelle intenzioni e pessimo nei risultati. Innanzitutto perché non è servito a me, che i miei problemi scolastici li ho già risolti».
Quante volte sentiamo come nostre le parole di questo professore fiorentino, mentre ci accingiamo a cominciare una mattinata a scuola.
La speranza che fa lavorare bene, che spinge a migliorare e ad approfondire il nostro lavoro è provocata dal desiderio di comunicare quello che ci appassiona, ciò che vediamo di bello e importante.
Ma poi spesso ci troviamo come disarmati di fronte all’impossibilità di comunicare tutto il nostro lavoro, tutta la nostra passione agli studenti. E questa preoccupazione ci rende tesi, timorosi e spesso delusi.
Ma è possibile un’altra storia e un’altra scuola, quella de I Colloqui Fiorentini-Nihil Alienum, un convegno di tre giorni che, ormai da otto anni, Diesse propone ai docenti e studenti delle scuole medie superiori italiane e al quale collaborano il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Società Dantesca Italiana, il Comune di Firenze.
Dante. “Allor si mosse…” è il titolo della prossima VIII edizione, che si svolgerà dal 26 al 28 febbraio 2009 in Firenze con sede nel Palazzo dei Congressi.
Dante racconta un’altra storia: “Allor si mosse…”. Non si ferma ad analizzare la sua “selva oscura” per tentare di risolverla, perché sa che tre fiere insuperabili vi si aggirano. Coglie invece una inaspettata, graziosa occasione, un’immagine vaga, un’ombra appena, “mentre ch’i’ rovinava in basso loco”: una possibile via di salvezza. È Virgilio.
E così è un’altra storia anche quella che da vent’anni propone L’associazione Diesse. Ed è’ una scuola, quella de I Colloqui Fiorentini, grazie alla quale si può partire per un viaggio nella verità della propria esperienza umana, un viaggio che faccia della soglia della classe il primo passo per l’uscita dalla selva oscura e avventurarsi in compagnia di Dante, dell’insegnante e dei compagni nel viaggio verso l’arduo e meraviglioso cammino della conoscenza di sé e della realtà: “Allor si mosse … ed io li tenni retro”.
Leggere Dante, senza altra preoccupazione se non di fare il viaggio con lui, di vedere, udire e toccare quel che toccava lui, fino a constatare che doveva essere proprio questo il suo intento: portarci con sé.”
La metodologia didattica, l’analisi del testo, lo studio della biografia dell’autore, l’approfondimento del contesto storico culturale, del genere letterario possono e devono essere al servizio del nostro viaggio con Dante sulle tracce di Beatrice verso la luce della salvezza. Altrimenti sono forme vuote, come suoni incomprensibili di una lingua morta. I Colloqui Fiorentini invitano a scoprire una modalità di insegnamento e di apprendimento basata sull’incontro con gli autori, sull’accoglienza da riservare loro, in breve su “una conoscenza amorosa”, piuttosto che sull’urgenza di incasellare e, in definitiva, dominare, tipica della cattiva nostra tradizione scolastica.
Questa è l’esperienza che ha generato I Colloqui Fiorentini, che convocano tutti gli anni una media di novecento studenti e insegnanti di ogni parte d’Italia e, da quest’anno, anche studenti e insegnanti provenienti da paesi europei, nonché di università americane presenti in Italia ; questa è l’esperienza che si incontra e alla quale si collabora – gli studenti con le proprie tesine, gli insegnanti con i propri progetti didattici – per tutti e tre i giorni del Convegno.