Contro il Torino i neroazzurri non hanno ancora capito se sia stato un pareggio eroico o una vittoria buttata via. In dieci uomini dopo pochi minuti, gli uomini di Mazzarri sono riusciti prima a recuperare lo svantaggio due volte, poi sono addirittura passati in vantaggio. Quando la partita sembrava vinta, nei minuti di recupero, Bellomo, oggetto dei rumors questa estate, si è tolto un sassolino dalla scarpa ed ha segnato il pareggio finale con una punizione che ha sorpreso Carrizo. Mazzarri inspiegabilmente non si è presentato ai microfoni lamentando un arbitraggio vergognoso, che per quanto visto negli ultimi anni dai tifosi interisti, non è sembrato nemmeno così scandaloso. Forse abituati male dai fischietti, la partita contro i granata è meglio analizzarla come caso isolato. Rimanere senza portiere ad inizio match condiziona completamente i 90 minuti. Dopo la sconfitta contro la Roma, ci si aspettava molto di più. La nota sicuramente positiva è stata la partita di Guarin che in qualche modo si è sentito responsabilizzato dalla situazione ed è tornato a far vedere ciò che è capace di fare mostrando tecnica, potenza e cambio di passo. Spiace per Kovacic che tutti erano curiosi di vedere dietro Palacio, ma che ha dovuto abbandonare il campo per fare posto a Carrizo. Immenso come sempre invece il Trenza che da solo riesce a fare reparto e a collegare il centrocampo con l’attacco, segnando due reti. Questa Inter ha un’identità interessante e una mentalità caparbia che non molla mai. Durante i novanta minuti talvolta si vedono i limiti tecnici dei singoli, ma la compattezza di squadra riesce a far funzionare i meccanismi.
La firma di Thohir fa sperare in qualche investimento a gennaio, poiché sebbene i risultati fino ad oggi siano stati soddisfacenti, è chiaro che questo organico ha bisogno di qualità in più. I giocatori da Inter, quelli che devono riportare la squadra dove merita, sono pochi o necessitano di tempo per maturare. Serve qualità e serve in fretta. Entro pochi giorni si saprà del futuro di Massimo Moratti, grande presidente a cui ogni interista si sente di dire solo una parola: GRAZIE.