Non abbiamo volutamente commentato la bella vittoria della Roma a Bologna. Dopo aver gettato quintali di fango su Luis Enrique e sul famigerato progetto, sono bastate due convincenti vittorie per spingere i soliti soloni di radio, tv e web a salire sul carro del vincitore. Non ci sembrava giusto unirci a questi falsi, quanto isterici, cori trionfalistici. Ci vuole più moderazione ed equilibrio. La strada è solo agli inizi, il percorso di crescita avrà altre battute d’arresto, anche se siamo sulla buona strada. Un percorso di crescita che vedrà come tappa fondamentale il prossimo calciomercato di gennaio. La Roma ha bisogno di sfoltire la rosa e di abbassare il monte ingaggi. In quest’ottica va inquadrato l’affare Borriello-Juventus. Un’operazione conveniente per le casse della Roma: un risparmio di quattro milioni lordi per i prossimi 6 mesi e forse 1 milioncino intascato per il prestito oneroso. In attesa (si spera) del riscatto a giugno. E’ una trattativa che ha un suo perché, soprattutto dal punto di vista delle finanze e dei numeri. Ultimamente Borriello ha giocato solo 213 minuti, meno di Borini che è fermo per infortunio ormai da due mesi. Anche quando ha giocato non è riuscito a incidere più di tanto (un solo gol segnato), avvalorando la sensazione un po’ di tutti che il giocatore non si adatti un granché al gioco tutto sacrificio e corsa di Luis Enrique. La cosa che non va giù al tifoso medio è che Borriello venga ceduto alla Juventus. E la cosa più singolare è che la nuova Roma targata Franco Baldini (acerrimo nemico dei bianconeri nell’era Moggi) abbia già chiuso in quattro mesi ben due operazioni di calciomercato (Vucinic a luglio e ora Borriello) con la Juventus. Prima dell’estate l’ultimo affare sull’asse Roma-Torino risaliva ai tempi di Emerson, ma si trattava più che altro di un’estorsione di Moggi proprio ai danni di Baldini, allora ds dei giallorossi. Le ipotesi sono due: o c’è un’alleanza tra i due club che stanno cercando entrambi, seppur in tempi e modi diversi, di rifondarsi e di trovare una nuova dimensione nel calcio che conta, oppure qualcuno sta provando a tirare un bidone, o una sola, all’altro. Questa seconda ipotesi è quella che pare più credibile. C’è da dire che la Roma sta cercando di fare la corsa su se stessa, senza badare alle concorrenti. La sua prima esigenza e di liberarsi in fretta di un peso morto come Borriello e non conta chi se lo porta via, l’importante è che chi lo fa accetti delle condizioni seppur minime. Un po’ come faceva la Juventus di Moggi, Giraudo e Bettega quando vendeva i vari Zidane e Vieri per finanziare la campagna acquisti. Scelte che sembravano scellerate, si dimostravano poi sempre coraggiose e premianti. Dietro a queste operazioni forse c’è il desiderio della Roma (secondo lo “stile” di Franco Sensi) di fare uno scherzetto a Marotta e soci. Non sono in pochi, infatti, quelli che vedono Borriello come un possibile cavallo di Troia. A Torino l’attaccante napoletano non è ben visto, c’è chi dice che non lo vogliano addirittura nello spogliatoio. Brucerebbe ancora il gran rifiuto di due anni fa. E poi soprattutto in attacco la concorrenza è tanta (troppa), nonostante le prossime partenze di Amauri e Toni. L’acquisto di Borriello, sponsorizzato da Antonio Conte, potrebbe diventare così una bomba a…
…orologeria in uno spogliatoio che dopo anni di tribolazioni sembra aver trovato un suo equilibrio. Difficile immaginare che a Trigoria nessuno abbia pensato (con un certo compiacimento) a una tale eventualità…