Confermato il cammino a tre, che sarebbe poi allargato a quattro: Juventus, Lazio e Napoli a punteggio pieno. Con loro ci dovrebbe contare anche la Sampdoria, ma il meno 1 causa penalizzazione le impedisce di viaggiare in testa alla classifica. Tre capolista, con tre caratteristiche simili. Perché per tutte vale la forza del gruppo più di quella del campione conclamato. Ci sono i protagonisti di giornata, come Vucinic, Hernanes e Pandev in quella appena trascorsa, ma non si può prescindere dal valore del collettivo. La Juventus se n’è accorta a Genova, quando i cambi opportuni (e una certa stanchezza avversaria) hanno fatto ritrovare i meccanismi. Un particolare che regala tranquillità per quanto riguarda certezze acquisite, ma anche un particolare di cui tenere conto: il turnover era stato varato in vista della Champions, diviene motivo di preoccupazione non poterlo gestire se i sostituti non si dimostrano all’altezza dei titolari. Il Napoli ribadisce ancora una volta di aver smaltito al meglio il dopo-Lavezzi. Anzi, l’assetto attuale evidenzia di trarre giovamento dalla mancanza dei colpi di testa dell’argentino: un fenomeno quando in giornata, un peso quando fuori del gioco. Il già citato Pandev sta dimostrando di poter reggerne al meglio l’eredità, con Insigne pronto in seconda battuta. Stupisce, piuttosto, la metamorfosi della Lazio, inguardabile in estate e solidissima oggi. Petkovic ha trovato sistema di gioco e interpreti, limitando i cambi al minimo sindacali, per un gioco privo di fronzoli e decisamente più concreto rispetto alla gestione Reja.
E, a proposito di metamorfosi, impressiona ma non stupisce quella che sta attraversando il Milan. Era immaginabile una complicata fase di transizione, ma non di tale difficoltà. Bologna era stata una parentesi (anche se a vedere quanto successo a Roma…), la solidità dell’Atalanta ha messo a nudo i limiti di una squadra in cui oggi mancano i leader e si eclissa il talento di giocatori quali Boateng. L’Inter sfrutta invece il talento dei suoi (Milito e Cassano) per rimettersi in corsa dopo il ko interno contro la Roma. Il gioco dà comunque ancora l’impressione di latitare.
Tornano protagonisti vecchi leoni come Gilardino e Toni, Jovetic conferma di prepararsi a una stagione di eccellenza (con evidenti ricadute sulla Fiorentina), l’ineffabile Zamparini arriva nuovamente primo nella corsa all’esonero, nonostante le abituali parole rassicuranti pre-licenziamento: Sannino paga l’instabilità della società e un mercato decisamente al ribasso oppure con valutazioni fuori listino (Dybala). Buona fortuna a Gasperini, ne avrà parecchio bisogno.