Lezioncina di morale politica di Michele Santoro a Beppe Grillo, che si è permesso di attaccare la suffragetta della sua corte, Giulia Innocenzi. Siamo solo all’inizio… ma alla fine si capisce qual è il suo sogno segreto: fare il papa-re, distribuire assoluzioni e scomuniche, stabilire chi sono i buoni e i cattivi, avere l’ultima parola su tutto. Si vanta addirittura di aver deciso di sospendere per due settimane la sua trasmissione, implicitamente ammettendo che si tratta di un’operazione di mero disturbo, visto che mira più agli ascolti che alla verità dei fatti. E, infatti, non s’è capito ancora perché la trasmissione comincia con un indisponente servizio sulle smisurate ricchezze dei frequentatori di Gstaad…vedremo se si capirà in seguito.
Avendo ospite in studio Nichi Vendola, Santoro non può sottrarsi alla domanda su cosa succederà se per governare ci sarà bisogno di mettere insieme lui e Mario Monti. Vendola dice semplicemente che tra lui e Monti non c’è nulla in comune, e si scaglia contro i riccastri mostrati dal servizio, che – ora cominciamo a capirlo – è stato messo lì per offrirgli un assist. Ma ne approfitta anche Giorgia Meloni, altra ospite della serata, che distingue tra il ricco che dà lavoro agli altri e quello che si tiene la ricchezza per sé. Pur avendo attaccato Grillo, Santoro lo sfrutta come al solito, mostrando una sua performance tra gli operai del Sulcis.
Terzo ospite Umberto Ambrosoli, con maglioncino di cachemire e faccia da bravo ragazzo (toh, esattamente lo stesso pullover che Formigoni indossò in una delle sue prime campagne elettorali!) che dispensa frasi a effetto imparate a memoria (“Se non cambiamo marcia, continueremo a rubare il futuro ai lavoratori”).
Si mostra uno spezzone della convention di Silvio Berlusconi nella quale il Cavaliere spara la sua nuova promessa sulla restituzione dell’Imu. Lara Comi, bella e brava rappresentante del Pdl, si carica della responsabilità di spiegare i meccanismi virtuosi che dovrebbero generare la cassa necessaria a pagare i costi del rimborso. Sarà bella e sarà brava, ma i se i suoi argomenti sono a base di “con 800 miliardi di spesa pubblica, vuole che non si possano risparmiare 4 miliardi per restituire l’Imu?”, allora nel Pdl sono messi proprio male. Più stringente Vendola, che ha buon gioco nell’affermare che con la rimozione dell’Ici si sono andati a prendere soldi nel salvadanaio sociale, vale a dire obbligando i Comuni a tagliare i servizi di sanità e assistenza. Un avvocato svizzero afferma che, ammesso e non concesso che si possa fare, la restituzione materiale dell’Imu non potrebbe avvenire prima del 2016. La Meloni sostiene a sua volta che l’Imu è una tassa odiosa perché colpisce la casa: propone tra ripetuti applausi che i soldi per rimborsarla si possono cominciare a prendere dalle pensioni d’oro, eliminandole del tutto oltre un certo tetto. Pubblicità.
Quando tocca a lui, Marco Travaglio si esibisce in uno sfottò del “rieccolo”, che non è Fanfani ma Berlusconi, che risorge sempre soprattutto grazie a una sinistra autolesionista, con grande divertimento della Meloni. Altro assist per Ambrosoli: un servizio sulla Minetti al compleanno di una discoteca. Infatti, il servizio termina con la frase: “senza la Minetti , cambierà?”. Poi tocca al povero Ambrosoli… perché povero? Sapete bene che il vostro Yoda non dà giudizi politici, ma di tecnica televisiva. Da questo punto di vista Ambrosoli è “povero” perché non ha proprio il “phisique du role”, ha una vocetta moscia, fa affermazioni molto generiche, vendendo come originale la sua proposta di dimezzare la diaria dei consiglieri regionali, facendosi infilzare dalla Comi, che facilmente dimostra come quella proposta fosse stata fatta molto prima dal Pdl.
Visto che Ambrosoli non ce la fa da solo, Santoro mostra un servizio in cui si fa vedere un residence per studenti della Regione Lombardia al limite dell’invivibilità, per cercare di dimostrare che le tutte le statistiche positive sulla Lombardia della Comi non rispondono a verità. Ora, il problema degli alloggi per gli studenti esiste ovunque, ma se c’è una regione in cui esistono ampie esperienze di housing sociale e di sostegno agli studenti fuori sede quella è proprio la Regione Lombardia. Ma tant’è… a forza di dài e dài Santoro riesce nell’impossibile: aiutare la campagna di Ambrosoli, che finalmente riesce a schiacciare la palla sotto rete grazie all’assist del servizio sugli studenti, confrontando i tagli alle borse di studio con le mazzette sulla sanità. Ma poi riesce a perdersi nelle solite frasette retoriche che evidentemente tanto gli piacciono, ripetendo ancora una volta che lui restituirà il futuro ai giovani… come una lezioncina imparata a memoria.
All’economista appollaiato come al solito sulla torre di tubi Innocenti, spetta il noioso compito di smontare tecnicamente la proposta sull’Imu di Berlusconi. Francamente non si capisce perché si senta il bisogno di smontare simili fanfaluche, infatti in studio ci si annoia. Così Santoro dà uno spazio del tutto inconsueto a Vendola per un comizio elettorale pieno delle sue solite affabulazioni, certamente più digerite di quelle di Ambrosoli. Che si vede offrire un altro assist con un servizio sull’infiltrazione della ‘ndrangheta in Lombardia.
Quando tocca alla Comi, la stessa finalmente si chiede come mai gli studenti non stanno nelle loro regioni di origine, e poi tenta di chiarire che il caso del residence fatiscente mostrato nel servizio è un caso limitato, chiedendosi come mai non si sono mostrate la maggioranza di strutture per studenti che in Lombardia funzionano bene. Giorgia Meloni spiega piuttosto chiaramente che in trent’anni scuola e università sono state usate come ammortizzatore sociale, invece che essere costruite come luoghi di eccellenza che premiano il merito. Sulla ‘ndrangheta la Comi aggira a sinistra Ambrosoli ammettendo il problema, ma ricordando anche cosa si sta facendo con associazioni di differente colore politico, perché questo è un problema culturale che si combatte tutti assieme. Impagabile la faccia di Ambrosoli che rimane a bocca aperta senza sapere cosa dire.
Poi però la Comi si fa un autogol ricordando che nel Pdl lombardo i probiviri hanno deciso di sospendere i condannati in primo grado… scatenando l’ironia di Santoro che senza dirlo si domanda cosa succederebbe a livello nazionale, e tutti hanno capito che alludeva a Berlusconi.
La mezzanotte è già passata, ma Santoro concede un altro pistolotto a Vendola prima di ringraziare tutti per il tono educato del dibattito della serata e passare la parola, dopo la pubblicità, “all’ultimo esemplare di comunista vivente”, Vauro. Penosetto, modesto, sempre meno capace di strappare un sorriso. Fortunatamente per i prossimi tre giovedì ce lo risparmieranno, visto che Santoro ha deciso di non influenzare il voto con la sua trasmissione… Così magari anche il vecchio Yoda potrà riposarsi un po’.