Tanto tuonò che piovve! Con questo incipit vogliamo inneggiare all’inizio di un campionato che, per quello che si è visto nella prima giornata, non promette di concedere nulla allo spettacolo e tantomeno di aspirare ad essere attrattivo al punto tale da portare allo stadio nuovi appassionati.
Se paragono Chievo-Juve all’incontro che si svolgeva in contemporanea nella Old England, Everton-Chelsea, ritengo obiettivamente impossibile privilegiare il recarsi ai nostri vetusti stadi rispetto allo stare in poltrona a godersi spettacoli calcistici migliori. Un poco meglio Roma-Fiorentina per merito di una Maggica molto concentrata, per un tempo, che ha saputo pressare a tutto campo una Viola apparsa spaurita e malmessa in campo. Ha poco impressionato un Milan che possiamo definire pragmatico: tre tiri in porta e tre reti. La Lazio ha lottato sporadicamente e buttato alle ortiche anche un calcio di rigore. Pertanto primo spezzone della giornata calcistica con normalità di risultati, autocelebrazione delle vincenti e nulla di veramente eccitante.
Sembra la politica italiana. Un mucchio di annunci, decisioni che lasciano il tempo che trovano e intanto noi “spettatori” che non riusciamo a comprendere come si intende risolvere il reale problemi del Paese: un’economia sempre più depressa che porta le imprese verso una crisi più profonda, che costringe i giovani alla disoccupazione e le famiglie ad una preoccupazione sempre più pesante. Ma ritorniamo al calcio che, ripeto per la millesima volta, è lo specchio perfetto della nostra società. I migliori calciatori se ne vanno e da noi arrivano solo vecchie glorie in disuso nelle squadre di provenienza. Soldi non ne girano e si va avanti con prestiti, diritti di riscatto che non verranno realizzati, scambi di “figurine” sopravvalutate per far quadrare bilanci societari sempre più traballanti.
Stendiamo un velo pietoso sulla partita della Beneamata. Viene da chiedersi: dopo anni e anni Mazzarri non conosce ancora Ventura? Non lo sa che…
…contro le cosiddette grandi Ventura gioca, specialmente nel primo tempo, con la squadra bloccata e in contropiede? Probabilmente non lo ha ancora capito visto che si è presentato all’Olimpico granata con due mediani incapaci di impostare gioco e un solo attaccante. Comunque è chiaro: lo scudetto è riservato ai gobbi e ai romanisti, per il terzo posto lotteranno Napoli, Inter, Fiorentina e forse Milan. Conte, escludendo Balotelli, unico talento calcistico nazionale, dalle convocazioni per la Nazionale, ha cercato di conquistare le prime pagine dei quotidiani sportivi. Gli è andata male, i giornali analizzano le motivazioni per l’esclusione di SuperMario e nessuno considera il pensiero “contiano”.
Va bene, aspettiamo la prossima. Per me inizia una settimana importante: sabato prossimo si sposa mia figlia. Grazie Monica per la vivacità che hai sempre portato nella nostra famiglia e auguri per un futuro sereno con il Tuo Francesco.