“Viva il teatro, dove tutto è finto e niente è falso” disse sorridendo Gigi Proietti.
L’approccio alla creatività teatrale apre ad un mondo nuovo, stretto entro un palco ma ricco di vive illusioni e suggestioni. Si apre il sipario: uomini e donne invadono la scena con corpi e anime. Sono l’espressività corporea e facciale degli attori a comunicare ed interagire con il pubblico e lo spazio. La capacità mimica e mimetica di ogni personaggio è fondamentale per caratterizzarlo e infondergli originalità.
Le battute riempiono di suoni l’attesa muta della sala.
La sperimentazione linguistica è una della caratteristiche più importanti dei testi teatrali: permette di esprimere su diversi registri le intensità emotive, drammatiche o comiche dei personaggi, spesso richiamando topoi popolari e molto comuni. Questo avvicinamento al reale permette allo spettatore di riscontrare familiarità nei fatti o addirittura di identificarsi nella rappresentazione vivendola emotivamente in prima persona.
La scena che si muove, parla, canta o gesticola dinanzi ai nostri occhi attenti è viva, concreta e circoscritta ma incontrollabile. In questo piccolo spazio, per questo breve tempo a nulla servirà il telecomando per attutire l’urlo straziato di Ofelia che si getta verso la morte, abbassare il canto d’amore di Romeo affinché non svegli tutta la famiglia Capuleti, o per alzare il tono del dramma sussurrato dei personaggi pirandelliani in cerca d’autore.
Gli spunti e i punti sui quali riflettere sono molteplici. Da qui nasce l’esigenza di far scoprire e spesso riscoprire il teatro come strumento di formazione personale e didattica.
Stimolante in questo senso per la nostra riflessione è la lettura deiDossier di lineatemponline “Il teatro è vivo. Il linguaggio teatrale ed il suo valore educativo oggi … a scuola e non solo”.
Claudio Bernardi nel suo articolo ”Attraente, sconvolgente e coinvolgente: il teatro in prima persona” ci racconta come il teatro sia «l’esaltazione nel contempo della persona (termine derivato dal latino che significa maschera), della coralità o partecipazione attiva di gruppi […] che è stato Apollonio ad esplicitare la singolarità e la potenza etica ed estetica del teatro, che è nella sua essenza “ritrovamento della persona”. Questa è la giustificazione dell’arte teatrale e della sua validità estetica, e quindi morale».
L’attualità formativa e creativa del teatro è riconosciuta dallo stesso Ministero dell’Istruzione che a undici anni dalla firma del primo protocollo d’intesa per l’educazione al teatro, siglato il 6 settembre 1995 dal MPI e dal Dipartimento dello Spettacolo, ha promosso un nuovo accordo sul teatro della scuola: è stata nuovamente riaffermata “l’importanza della pratica del teatro nelle scuole di ogni ordine e grado, fornendo sull’argomento alcuni spunti di riflessione e promuovendo una iniziativa di carattere nazionale volta a valorizzare i progetti e le attività didattiche che si realizzano in tale ambito. “
Le esperienze più interessanti si configurano come laboratori di drammaturgia, dove il prodotto finale non è l’obiettivo primario, ma rappresenta l’esito visibile di un percorso educativo ed espressivo.
Si riconosce, dunque, al teatro una sua ragione d’essere, volta all’esercizio della progettualità, alla valorizzazione dei linguaggi non verbali, della socializzazione, all’integrazione dei soggetti disabili e degli stranieri.