Spesso si dice che per uscire da un brutto momento ci voglia una scossa. Nella memoria dei tifosi friulani c’era ancora la vittoria altisonante contro l’Inter a San Siro, la speranza quindi era quella di fare bella figura e scacciar il mal di trasferta. Quello che ci è stato confermato in questo inizio campionato è che l’uscita dall’Europa contro lo Slovan è stata una batosta troppo dura da digerire, ma che la squadra ne sta uscendo. Voci interne allo staff Udinese ad inizio partita davano buone sensazioni circa il morale dalla truppa.
In effetti l’Udinese di ieri almeno non è sembrata impaurita, Guidolin a fine gara ha confermato di aver preferito questa sconfitta alla sconfitta di Bergamo. Un tifoso fa fatica a trovare il positivo in situazioni come queste ma il Mister ormai lo si conosce, anche questa volta si prende le sue responsabilità quando ad esempio accenna al fatto che ha dovuto cambiare le carte in tavola da lui pensate ad inizio gara quando ha lasciato in panchina Muriel e Maicosuel preferendo Pereyra. Quello che c’è da segnarsi è che ormai è certo il cambio di modulo con la difesa a 4, il dato però preoccupante è che Hertaux ieri ha cominciato a salire in fascia come esterno della difesa soltanto attorno al ’38 del primo tempo e quando l’ha fatto più costantemente nella seconda frazione non è stato quasi mai incisivo, anzi spesso dannoso.
Altro dato è la rilassatezza con cui ha giocato Di Natale, è capitato spesso di perdere molto palloni semplici perchè chi portava palla non poteva appoggiarla al capitano in posizione di fuorigioco, anche ieri sera la sua traversa l’ha presa, la mira e il piede sono quelli di un killer, però le intenzioni e il passo non sono proprio edificanti tenendo conto anche delle due settimane dall’ultima partita. Per la stima che provo per il capitano, e la speranza di vederlo anche a questo mondiale, spero capisca che è meglio che faccia un primo tempo a mille all’ora facendosi sostituire nel secondo piuttosto che vederlo camminare regolarmente in fuorigioco dimenticandosi di essere l’unico terminale difensivo della sua squadra.
Il primo tempo dei friulani non è totalmente da buttare, ma manca l’intesa proprio con il reparto d’attacco, passaggi alti, cross laterali o qualche tiro da fuori (tutti deviati in angolo o mai nello specchio della porta) sono inutili per innescare Di Natale. Pereyra dovrebbe essere il percussore ma parte da troppo lontano, Basta come al solito è uno dei pochi combattenti ma non sfrutta quasi mai la sua fascia, preferisce accentrarsi.
Il Milan sfrutta una palla persa ingenuamente da Allan per innescare il contropiede che porterà Birsa a segnare con un bel tiro, morbido sotto l’incrocio. Quello che si aspettavano i tifosi non era certo una bella partita, ma fra due squadre in difficoltà forse qualcuno ha sperato quantomeno in una goleada, ma è stato evidente come non fossero le difese l’unica spiegazione al momento no, il problema è il gioco, molti i fischi da parte del pubblico di San Siro nei confronti dei loro giocatori per i tanti passaggi sbagliati.
In compenso Birsa è già diventato un idolo come anche il giovane portiere Gabriel, Kakà non ha bisogno di dimostrare nulla a Milano che non dimentica i suoi; da sottolineare gli applausi a Merkel, ieri in panchina dell’Udinese, beccatissimo invece Matri anche ieri sera autore di una prestazione insufficiente.
Il secondo tempo dice poco più del primo, l’Udinese mette dentro Muriel al posto di Basta e Zielinski al posto di Pinzi, aumenta la vivacità, qualche occasione in più di avvicinarsi all’area, traversa su punizione del capitano bianconero ma assolutamente, escluso quest’ultimo episodio, niente che possa preoccupare l’esordio in casa del portiere milanista. È il Milan con le sue ripartenze che potrebbe avere occasione di raddoppiare, soprattutto con Poli e Niang. Il primo è autore di due belle incursioni, la prima sprecata per troppo altruismo, la seconda parata da Kelava, Niang invece si farà fischiare dal suo pubblico per due tiri inguardabili.
L’ingresso di Kakà ha il sapore un pò di partita fra vecchie glorie vista l’ovazione per il brasiliano. Il tempo invece che Guidolin riserva a Ranegie (6 minuti compreso il recupero) è leggermente imbarazzante per il povero attaccante svedese, che non avrà delle qualità eccelse ma se deve essere considerato un arma in più bisognerebbe quanto meno dargli il tempo di fare qualcosa, ma Guidolin sembra un freddo giocatore di scacchi in queste occasioni e le sue pedine le gestisce così. Adesso il confronto con la Roma è veramente importante, Udine è inespugnata da più di un anno, il gioco in casa è quello a cui squadra, società e tifosi si appellano da molto tempo, riusciranno i bianconeri a contenere gli attacchi di Garcia e la sua squadra? Quello che si è percepito e per cui i milanisti hanno ringraziato sentitamente è che l’Udinese ieri sera poteva fare male ma ha sprecato una buona occasione.