Vittoria meritata dei bianconeri contro una Fiorentina meno brillante del solito. Finalmente prestazione e risultato coincidono per la squadra di Guidolin, che in attacco sceglie Di Natale lasciando in panchina Muriel, probabilmente stanco del viaggio in Colombia. Ci vogliono pochi minuti per capire che sarà una bella gara, giocata con intensità e senza troppi pensieri. Parte meglio la Fiorentina, ma l’Udinese contrariamente a quanto visto finora sembra più lucida, non si impensierisce dei tentativi viola ma anzi cerca, quando può farsi vedere in avanti, di mettere pressione alla difesa avversaria che è sicuramente il reparto più fragile della squadra di Montella. L’ex Cuadrado, oggi schierato a sinistra, sembra proprio motivato a dimostrar qualcosa a quell’allenatore che non ha creduto in lui, ed in effetti è l’uomo più pericoloso dei suoi. Ma col passare dei minuti l’Udinese gli prende le misure e, soprattutto con l’ingresso di Allan (entrato per l’infortunio di Pinzi), gli confeziona un bell’abito addosso e lo imbavaglia fra più giocatori e nel secondo tempo il colombiano sparisce dalla scena. Le armi in più dei friulani oggi sono stati i due trequartisti, un centrocampo minimamente ordinato, ma soprattutto tanta concentrazione come non se ne vedeva da tempo. Le prime occasioni sono viola, bene Brkic in un paio di occasioni, su Borja Valero e Cuadrado, episodio dubbio su Rossi che cade in area su intervento di Allan e Danilo. Tagliavento non fischia, Rossi non protesta. La sensazione è che Allan anticipi Rossi anche se nello slancio successivo prenda le gambe dell’attaccante. L’Udinese concede ma non si scompone, Pereyra, come Cuadrado per la Fiorentina, si insinua prepotentemente fra le linee e oltre a unire centrocampo ad attacco crea superiorità numerica puntando e saltando l’uomo. Le occasioni per l’Udinese passano per i piedi di Lazzari da fuori, su quelli di Silva e Fernandes che però sprecano. Altra spina nel fianco per gli ospiti è per l’appunto Silva, che trovandosi a meraviglia col giovane Fernandes, oltre che coprire le incursioni di Joaquin si propone spesso davanti. Da una sua ripartenza nasce la punizione che porta al gol friulano, Di Natale batte teso e forte, Pereyra toccando di testa prolunga sul secondo palo, dove arriva Heurtaux che segna. Il primo tempo finisce con una Fiorentina ancora viva e pericolosa, il pubblico friulano invece finalmente rivede quella Udinese che aveva divertito nello scorso campionato, qualche fischio di insofferenza giusto nei confronti di Lazzari, unico neo della formazione del primo tempo, troppo lento nell’esecuzione, a tratti quasi distratto. La ripresa vede il tentativo degli uomini di Montella spegnersi lentamente. Gli errori anomali di Borja Valero, l’infrangersi di Cuadrado contro il muro bianconero spengono le velleità viola e si vede l’Udinese migliore dell’anno in un secondo tempo di sacrifici, corsa e individualità finalmente concrete. Di Natale ha un paio di occasioni, ma sono clamorose quelle di Fernandes, Muriel (entrato per Totò nell’ultimo quarto d’ora e infortunatosi nel finale) ma soprattutto Widmer (entrato per l’infortunio di Heurtaux all’inizio del secondo tempo), che negli ultimi minuti si mangia un gol praticamente fatto. Tagliavento fischia il finale, sospiro di sollievo per i tifosi e per i bianconeri in panchina. Alla fine l’ex Cuadrado non riesce nello sgambetto ai suoi ex compagni, e Guidolin, che oggi festeggiava duecento panchine con l’Udinese si prende anche una piccola soddisfazione anche nei confronti dei suoi tifosi, che dopo aver fischiato per tutto il primo tempo Lazzari lo applaudono all’uscita dopo un gran secondo tempo nel ruolo di regista davanti alla difesa. La vittoria è meritata soprattutto grazie ad un secondo tempo in cui sono venute fuori le caratteristiche della tipica Udinese degli ultimi anni: cuore e ripartenze letali, peccato non aver visto altrettanta concretezza, ma le prossime trasferte contro Juventus e Napoli fanno un po’ meno paura se l’impegno e la concentrazione sono quelle viste oggi. Unica nota negativa gli infortuni di Pinzi, Heurtaux e soprattutto Muriel, in settimana i riscontri medici.