Il Milan batte 2-0 il Bate Borisov. Il Milan tiene il passo del Barcellona e la testa della classifica del girone H. Tutto vero, per carità, ma se ci si ferma a questo si rischia di non andare lontano. Alcune disattenzioni, se non fosse stato anche per il modesto calibro dei bielorussi, sarebbero potute costare davvero care ai rossoneri. La vittoria di ieri, insieme a quella di sabato contro il Palermo, serve a scacciare gli incubi delle sconfitte e a poter sperare di lavorare in tranquillità per costruire un gioco che ancora sembra mancare alla squadra di Allegri. E gli ultimi due risultati, arrivati subito dopo la pausa per le qualificazioni agli Europei e i primi rientri dall’infermeria, dovrebbero far pensare se in questo Milan stiano cominciando a contare troppo i singoli e poco la squadra, se ci sia tanto fisico, ma poca anima. Per esempio, è stato uno dei tanti inserimenti di Alberto Aquiliani del primo tempo a portare il Milan a colpire un palo e poi a fornire la ribattuta che Zlatan Ibrahimovic ha trasformato nel vantaggio rossonero. È stata una buona e fulminea coordinazione al tiro di Kevin Prince Boateng a regalare ai padroni di casa il gol della sicurezza. Sono stati due chiari interventi di Christian Abbiati (che speriamo abbia così chiuso per sempre il capitolo “papere”) a evitare il gol del Bate Borisov. Gli unici dialoghi che si sono visti nella partita sono stati quelli tra Antonio Cassano e Zlatan Ibrahimovic (forse per questo hanno scelto di indossare scarpette ugualmente fluorescenti?). Sarebbe comunque ingeneroso puntare il dito su una squadra che sta tenendo un buon passo in Champions League, che è forse la competizione cui i tifosi del Milan tengono di più, se non altro visti i precedenti degli ultimi 25 anni. Ecco dunque una carrellata delle cose buone viste stasera: la difesa, nonostante l’assenza di Thiago Silva e la presenza di Daniele Bonera (Claudio Marchisio ancora ringrazia per la sua prestazione a Torino), non ha vacillato, anche per merito di un Christian Abbiati che con la fascia di capitano ha dato tranquillità ai compagni di reparto. Come detto, Alberto Aquilani nel primo tempo è stato di fatto un attaccante aggiunto, anche se si è spento nella ripresa. Viceversa, Kevin Prince Boateng è parso spaesato e nervoso a inizio gara, salvo farsi vivo e colpire mortalmente nel secondo tempo.
Taye Taiwo ha avuto modo di sgroppare sulla fascia, anche se il suo tiro necessita ancora di una registrata prima di poter sperare in un gol. Ignazio Abate ha confermato il suo momento di grazia. Inutile spendere parole per Alessandro Nesta, sinonimo ancora di garanzia e perenne diga rossonera. Ultima nota positiva l’esordio in maglia rossonera per Philippe Mexes, che si spera possa portare presto il suo contributo ad un reparto che ultimamente ha un po’ sofferto, magari permettendo l’avanzamento sperimentale di Thiago Silva a centrocampo. Spiace purtroppo al sottoscritto (ma altri tifosi del Milan potranno anche tranquillamente dissentire) notare come la costante preoccupazione di Massimiliano Allegri sia quella di dare spazio in ogni partita, qualunque sia il risultato e l’avversario, a Urby Emanuelson e ad Antonio Nocerino. Nulla di personale contro questi due giocatori (anzi, l’italiano nelle ultime gare sta dando un importante apporto alla causa), ma siamo sicuri che schierarli o farli entrare sempre sia la scelta giusta? Pensiamoci tutti, al punto della stagione in cui siamo possiamo ancora permettercelo.