, meno uno. E’ quanto basta ai bianconeri per conquistare il secondo scudetto consecutivo della gestione di Antonio Conte. Un conto alla rovescia ormai iniziato da diverse giornate e che ha avuto un ulteriore scatto nel derby di Torino. Un’altra partita vinta nel secondo tempo, come d’abitudine, e che getta in un possibile dramma la squadra granata: Palermo e Genoa incalzano ora a quattro punti di distanza e il calendario propone domenica la trasferta di San Siro contro il Milan. Che, per inciso, in casa nelle ultime dieci partite ha vinto nove volte e pareggiato una. I rossoneri ripartono dopo la caduta in trasferta contro la Juventus, sia pure con qualche fatica. Merito della predisposizione mentale del Catania, malgrado le assenze, e dell’involuzione di alcuni milanisti: El Shaarawy su tutti, almeno quando si tratta di tirare in porta. Allegri indovina la mossa giusta – dentro Pazzini, con Balotelli allargato a sinistra – e si prende una rivincita su chi lo mette in continuazione in bilico, Berlusconi per primo, anche dal punto di vista tattico. Una risposta immediata alla Fiorentina, andata nel pomeriggio a vincere in casa della Sampdoria (senza successi da sette giornate a questa parte). Ljajic si fa beffe di Delio Rossi dopo la rissa di un anno fa in viola, tra gol e assist. Montella riceve gli applausi dei suoi vecchi tifosi e centra la terza vittoria consecutiva, la sesta delle ultime otto giornate. Il terzo posto è durato lo spazio di poche ora, ma la Fiorentina ribadisce di essere candidata credibilissima alla qualificazione in Champions League. E il calendario non fa torti perché propone praticamente le stesse avversarie: Pescara, Roma e Siena. Il già citato Torino per i rossoneri e il Palermo per i viola gli unici intrusi. Al secondo posto viaggia tranquillo il Napoli, che a Pescara ha cominciato a fare le prove di un futuro senza Cavani. Positivo, si dovrebbe dire, pur tenendo conto della consistenza avversaria. Si conferma specialista nei finali di stagione l’Udinese, alla quarta vittoria di seguito: ineguagliabile Guidolin per come sa rendere competitiva una squadra sempre smantellata in estate. La Roma si risveglia grazie a Osvaldo, alla prima tripletta in carriera: tre reti che potrebbero aver dato una seria picconata alle speranze salvezza del Siena. Reti ripagate dai fischi della curva, con cui il rapporto continua a essere conflittuale: in certe realtà sanno sempre come farsi male da soli… Ultima annotazione per l’Inter, alla sesta sconfitta nelle ultime otto partite. Ormai diventa superfluo soffermarsi sulle condizioni in cui Stramaccioni deve lavorare, il grave infortunio che – molto probabilmente – metterà fine alla straordinaria carriera di Zanetti è soltanto l’ultimo grano di un rosario raramente visto in campionato.