Quindici giorni per capire cosa può succedere alla Juventus. Dieci giorni per affrontare l’Udinese, il Palermo, il Cagliari e l’Inter. Quattro squadre in salute che possono allontanare la Vecchia Signora dai vertici del campionato o addirittura portarla in alto. Adesso ovviamente sarebbe più facile propendere per la prima ipotesi, ma mai dire mai. Il presidente Andrea Agnelli in questi giorni è restato in costante contatto con la squadra per infondere la necessaria fiducia. In casa Juve, nonostante i rumors, non c’è alcuna voglia di cambiare corso. Del Neri ha bisogno di lavorare in tranquillità per ritrovare il feeling perduto con lo spogliatoio: per queste quattro partite serve l’apporto di tutti, nessuno escluso.
Chi non si sente parte del progetto, può farsi da parte. L’ultimo arrivato in casa bianconera, Andrea Barzagli, è pronto a scendere in campo e a far capire a Bonucci con la sua esperienza che in difesa la concentrazione non è un optional. Non è possibile che gli undici allenati dal mister di Aquileia possano aver smarrito la capacità di giocare.
Certo manca un po’ di qualità – soprattutto davanti –ma non si può cancellare quanto è stato costruito in questi mesi, altrimenti la prossima stagione si corre il rischio di ripartire nuovamente da zero. Il centrocampo della Juve è di buon livello e può garantire una continuità nel tempo; per il resto la società deve risolvere il problema dei terzini e della punta centrale. Oltre al fatto che la rosa va ampliata anche di buoni elementi (come ha fatto la Roma e come sta facendo il Milan) per non gettare improvvisamente nella mischia giocatori ancora in convalescenza o all’occorrenza per far rifiatare le pedine più importanti.