Le esperienze delle scuole associate alle FOE costituiscono una ricchezza che desideriamo far conoscere. Una ricchezza per tutti: anche per coloro che, per pregiudizio politico o semplice disinformazione, considerano le scuole non statali una dannosa espressione di interesse privato in un campo, quello dell’istruzione, che dovrebbe essere gestito unicamente dallo Stato.
Per questo, presentiamo oggi l’Istituto Maria Immacolata di Bergamo, i cui studenti di IV ITC sono stati chiamati a portare la loro esperienza ad un Convegno nazionale sui valori di impresa e successivamente (il 29 settembre u.s.) ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: una testimonianza che vale più di mille dibattiti….
Come si può interagire con gli studenti introducendoli ad una “universitas” del reale come ci ha richiamati il Papa, soprattutto in campo economico? E’ possibile che gli studenti,“imparando facendo”, comprendano che la realtà è più grande di come la vediamo noi?
Stiamo provando a rispondere a queste domande ormai da dieci anni con l’esperienza della creazione di impresa.
Questa esperienza parte da una consapevolezza: gli studenti guardano i loro docenti! Guardano come si vestono, come conducono la lezione, come lavorano fra di loro e soprattutto come a loro volta guardano i propri studenti.
Lo stimolo che deriva da queste verità ci ha sempre portati ad avere una grande preoccupazione: la loro educazione. Nel caso della creazione di impresa bisogna aver ben chiaro lo scopo e cioè aiutare gli studenti a comprendere l’importanza di far bene tutto nel senso suggerito da Peguy:
“Un tempo gli operai non erano servi: lavoravano.
Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura.”
Perché il far bene tutto è dentro la nostra tradizione, come ai tempi dei benedettini, dove il lavoro e la preghiera avevano come scopo la lode a Dio e la via più corrispondente per arrivare a Lui.
Allora, se questa è la tradizione da cui traiamo il nostro spirito imprenditoriale, non possiamo non proporla agli studenti. Per cui diventa importante individuare i bisogni, innovare i prodotti che possano soddisfarli, inventare nuovi beni o servizi. Insomma diventare imprenditori perché l’imprenditore è colui che sa usare la propria immaginazione per anticipare il futuro.
Da queste considerazioni possono nascere prodotti come Autorainbow, il “portaombrelli per auto” che evita agli automobilisti i problemi tipici di quando piove, muffa, acqua in auto e… dove metto l’ombrello?
Oppure possono nascere servizi come l’offerta di tour con macchine d’epoca che, unite ai voli low cost, permettono di proporre agli stranieri itinerari insoliti e soprattutto con forte valenza culturale.
Oppure ancora, da un’esigenza di evitare multe indesiderate per la scadenza del parchimetro, un portachiavi che segnala la scadenza dell’ora.
Non vogliamo dilungarci troppo sulle invenzioni/innovazioni proposte dagli studenti del nostro Istituto negli anni, ma possono essere utili per sintetizzare perché si propone agli studenti di IV ITC l’attività di creazione di impresa.
Quali conclusioni si possono trarre? Due spunti interessanti con citazioni di un estratto da una relazione scritta da una studentessa sulla sua esperienza di impresa e di un pensiero di Goethe.
Perché fai questa esperienza? “Faccio questa esperienza perché penso che in un modo o nell’altro possa arricchirmi, non so precisamente dove mi porterà, ma so che ho intenzione di tenere aperte tutte le porte anche solo per fare entrare quel qualcosa che magari riesce a dare un senso in più alla vita, al lavoro e a una posizione seria davanti alla realtà.”
Mentre Goethe ha scritto un pensiero che ci deve guidare sempre nel nostro lavoro di educatori qualunque sia la nostra disciplina di insegnamento: “Trattate un essere umano per quello che è, e rimarrà quello che è. Trattate un essere umano per quello che può e deve essere, e diventerà quello che può e deve essere.”
Ci piace concludere con un ricordo delle Fiere e Competizioni delle Giovani Imprese a cui abbiamo avuto la fortuna e l’onore di partecipare. Questi momenti consentono una valutazione molto forte in quanto imprenditori, professori universitari e professionisti vestono i panni dai giudici e danno un giudizio globale sulla impresa creata dagli studenti. Ebbene, è da tre anni consecutivi che le nostre imprese sono premiate con il prestigioso Best Overall Company alle Fiere Europee delle Giovani Imprese che ogni anno si tengono in diversi Paesi europei dove, rigorosamente in inglese, si confrontano con coetanei provenienti da 30 Paesi di tutta Europa nella presentazione dei loro report, nella costruzione degli stand e nella vendita dei prodotti o dei servizi creati.