“Approccio lampo”. Ecco il nuovo schema di Allegri per vincere le partite in casa con le cosiddette “piccole” senza sprecare troppe energie.
Per battere il Chievo nell’anticipo di ieri sera ai rossoneri basta infatti un tempo solo. Traversa di Ibrahimovic dopo 45 secondi. Palla gol di Aquilani su assist capolavoro dello svedese dopo tre minuti. Gol al 7′ per l’inedito Thiago Silva di piattone da fuori area. Sigillo di Ibrahimovic al quindicesimo con palla piazzata nel sette dalla lunetta dell’area (gol numero 100 in serie A del gigante rossonero).
Per chiudere la pratica c’è poi la rete a porta vuota di Pato al 32′ e un calcio di rigore realizzato sempre da Ibrahimovic al 43′ (e sono 101…). Seguono 45 minuti di accademia per non infierire sull’avversario e, soprattutto, per non farsi male (possesso complessivo al 70% per i campioni d’Italia).
L’atteggiamento migliore per ricominciare il cammino interrotto con la sconfitta di Champions con il Barca e il pareggio di Firenze (anche se a onor del vero il Chievo, storico grattacapo, del Diavolo non è proprio sceso in campo).
Ora la tabella del tecnico livornese che porta dritti dritti al panettone prevede punteggio pieno con Genoa, Bologna e Siena. Anche perché la minima distrazione nelle sfide “minori” potrebbe aprire la strada alla fuga della Juventus (vittoriosa anche sabato all’Olimpico contro la Lazio).
Una partita modello quindi quella con i gialloblu. Che, anche se non sarà facile, andrà ripetuta. Lo si capisce dalle urla e dall’agitazione di Massimiliano Allegri a risultato ampiamente chiuso.
Da un lato non mancano i punti certi per continuare a costruire e a migliorare. Lo stato di forma di Ibrahimovic, sempre più ambivalente nella veste di cinico realizzatore e di dispensatore di assist al bacio. La prova di Yepes, che non ha fatto rimpiangere Nesta, e di Amelia, ottimo sostituto di Abbiati. Il lavoro di Abate, instancabile maratoneta, sia in fase di attacco che di copertura, e quella di Nocerino, ormai al 100% dentro gli schemi della squadra.
Dall’altro, c’è un solo piccolo grande neo e non è certo la prova insufficiente di Luca Antonini, comunque in crescita. Il suo nome è Alexandre Pato. Fino al gol fortuito di ieri il Papero non è infatti riuscito a toccare un pallone, se si escludono i calci d’angolo. Un campanello d’allarme importante soprattutto se si considera come si è messa fin da subito la partita.
La sua esultanza dopo la rete del 3 a 0, propria di chi deve togliersi un peso principalmente psicologico per tornare il campione di sempre, fa comunque ben sperare.
Se infatti dovesse sparire, in breve tempo, la paura di nuovi infortuni e la negatività che fino ad ora ha bloccato il talento brasiliano, il Milan potrebbe anche permettersi di non inseguire Tevez.
Se questo invece non dovesse avvenire a Milanello (e in Via Turati) dovranno iniziare a fare i conti senza di lui…