A non imparare dai propri errori si rischia di pagarla veramente cara. Lo spettro del non gioco si rimpossessa del Milan dopo la sconfitta rimediata nel derby e per poco gli uomini di Massimiliano Allegri non rischiano di uscire dalla Coppa Italia alla prima partita. Limitarsi a controllare il gol realizzato nel primo tempo ha di fatto cancellato i rossoneri dal campo e al primo errore, questa volta di Marco Amelia, il Novara ne ha approfittato per costringere il Milan a dover guadagnarsi la qualificazione dopo i tempi supplementari, che speriamo non costino troppo in termini di energia e di possibili acciacchi. C’è da augurarsi che il mister rossonero risolva i problemi prima di rincontrare gli undici di Attilio Tesser domenica. Anche perché allora si giocherà al Piola e della partita potranno essere anche i neoacquisti Andrea Caracciolo, Giuseppe Mascara e Daniel Jensen.
L’importante comunque è aver conquistato i quarti di finale di Coppa Italia, una competizione dove i “reietti” possono ritrovare un po’ di spazio. Com’è successo a Filippo Inzaghi, tornato titolare. Peccato che sia stato sostituito dopo meno di un’ora. Speriamo gli si ridata un’occasione giovedì prossimo contro la Lazio. È partito dal primo minuto in campo anche Stephan El Shaarawy e, vista la sua prova, c’è da chiedersi come mai abbia giocato così poco sinora. Positiva anche la prova di Alexander Merkel, che sicuramente ritroveremo in campionato.
Per onorare il tanto bistrattato trofeo nazionale, e i giocatori che sono scesi in campo, ho deciso di dare ampio spazio per l’occasione alle pagelle del Milan.
Marco Amelia, 5: Con un paio di interventi è quasi capace di cancellare ogni minimo dubbio sul suo conto. Con il suo piazzamento sulla punizione di Radanovic, però, rovina tutto. Imperdonabile.
Daniele Bonera, 6: Prima sulla destra e poi sulla sinistra (dopo l’ingresso di Ignazio Abate) contiene bene le avanzate degli avversari. È ancora prematuro, in ogni caso, pensare di riproporlo come centrale. Provaci ancora Dan
Philippe Mexes, 7: Nel “Milan B” schierato da Allegri è un lusso. Una certezza che dà tranquillità anche ai suoi compagni. Preserva l’area e sradica palloni dai piedi degli avversari. Se il Milan passa il turno è anche merito suo. Granitico
Alessandro Nesta, 6,5: Anche lui, come il compagno di reparto, è una sorta di alieno in campo. Chiamato a interventi meno decisivi, ma in ogni caso punto di riferimento importante per il Milan, non solo per l’esperienza. Cocoon.
Luca Antonini, 5,5: Le volte in cui arriva sul fondo non trova mai il cross buono per gli attaccanti. Da premiare comunque per la corsa che gli permette dei recuperi in fase difensiva. Disordinato.
Ignazio Abate, 6: Quasi lo si confonde con Merkel visto che entrambi sono biondi e stazionano a destra. Quando però si tratta di correre sul fondo lo si riconosce subito. Beep Beep.
Alexander Merkel, 6: Gioca una buona gara. Forse paga un po’ troppo la fatica sulla lunga distanza. Le basi perché possa dare un contributo importante alla causa ci sono tutte. Promessa.
Massimo Ambrosini, 5,5: Nelle prime fasi di gioco si inventa un paio di lanci alla Pirlo. Poi cala vistosamente. Sfiora la sufficienza per lo spirito mostrato: prende botte, ma resiste. Guerriero.
Urby Emanuelson, 5: Sul voto incide anche la prestazione di domenica nel derby. Sembra non sia cambiato nulla: è rimasto lo stesso e viene messo in ombra da Merkel, appena arrivato a Milanello. Monotono.
Robinho, 6: Suo l’assist per il gol decisivo di Pato. E poi colpisce anche un palo. Voto sufficiente con la speranza che gli sia da incoraggiamento per le partite a venire. Forza.
Antonio Nocerino, 6,5: Lascia le sgroppate a sinistra ad Antonini e si occupa di presidiare il centrocampo. Compito che svolge egregiamente conquistando palloni e bloccando sul nascere pericolose ripartenze.Professore.
Filippo Inzaghi, 5,5: I movimenti giusti ci sono, ma non la zampata decisiva che da lui ci si aspetterebbe. Chiama palla, fulmina con lo sguardo i compagni che non lo cercano e quando viene sostituito infila dritto il tunnel degli spogliatoio. Insomma, Pippo ha voglia tornare Super. Anche per lui il voto è un incoraggiamento, sperando che possa giocare più minuti la prossima volta. Mission impossible?
Alexandre Pato, 5,5: Prima del gol si incaponisce a voler calciare punizioni come se fosse uno specialista dei calci piazzati, ma ne rimedia brutte figure. A un certo punto si fa male e sparisce anche lui negli spogliatoi.Prima donna.
Stephan El Shaarawy, 7: Una vera sorpresa. Il ragazzo sembra avere buoni numeri, la corsa e la voglia di far male. Cala ovviamente sulla distanza, ma vien da chiedersi come mai non abbia trovato più spazio in campionato, visto il momento no degli attaccanti brasiliani. Roba da bis.