Il derby d’Italia finisce con un pareggio senza troppe emozioni. Lo spettacolo migliore lo offre la Curva Nord, con una coreografia molto elaborata e divertente. San Siro si presenta tutto esaurito e la canzone “C’è solo l’Inter”, cantata da 70.000 interisti prima del fischio d’inizio, è da brividi. La partita vede poche occasioni da gol e squadre molto chiuse in fase difensiva, con gli attaccanti di entrambe le squadre in pressing costante sul portatore di palla. Se per la Juventus il pressing da parte delle punte è cosa normale già dal primo anno di Conte, soprattutto in Europa dove si potevano vedere Tevez e Llorente fare i mediani, per i neroazzurri questa è una novità. La solidità e la disciplina tattica tenuta dai calciatori di Roberto Mancini sono buone notizie. C’è da sperare che non fossero dovute solo al blasone dell’avversario. La pressione sul portatore di palla è una soluzione molto utilizzata nel calcio moderno e diverse grandi squadre ne fanno una vera e propria arma. Contro i bianconeri sono emersi ulteriormente i problemi visti in questa prima parte di stagione. Primo su tutti l’incapacità di creare gioco. Roberto Mancini vuole tenere il possesso della palla, ma i suoi giocatori rischiano di fare un palleggio sterile ed orizzontale. Le migliori occasioni, anche contro la Juventus, sono arrivate in contropiede o grazie agli errori degli avversari in fase di costruzione. Jovetic gioca bene, ma non si può sperare che da solo possa creare le trame d’attacco di un’intera compagine. Lasciano ben sperare le prestazioni di Ivan Perisic sulla fascia, dove sembra essere imprendibile ed efficace. Forse si potrebbe provare a giocare maggiormente sulle corsie laterali, cercando maggiori cross da effettuare da fondo campo. Per come è andata la partita il pareggio è giusto. La classifica si è accorciata ed ora si entra nel vivo del campionato. Roma e Napoli si sono affacciate al vertice e le prossime partite potranno dare conferme o smentite delle possibilità dei neroazzurri. L’Inter affronterà due trasferte in pochi giorni, prima a Palermo e poi a Bologna, prima di tornare al Meazza per misurarsi contro la Roma. All’appuntamento contro i giallorossi, sarà importante arrivare molto più maturi di come si è ora. La squadra di Garcia è in forma e gioca un calcio veloce e micidiale. Già contro i rosanero, Icardi e compagni sono chiamati ad una grande prestazione. Servono punti e minuti nelle gambe (e nella testa). Mancini sta plasmando sempre di più la squadra che vuole, ma il tempo gli è nemico e chiede risultati subito. Il treno sta viaggiando ad una buona velocità, ora bisogna cominciare a spingere la locomotiva verso nuove accelerazioni.