Ieri pomeriggio stavo pennellando i regali di Natale ed ero immersa nell’acrilico fino ai gomiti con un pennello in mano, uno in bocca e uno disperso da qualche parte che discuteva con uno dei felini. Ovviamente, suona il telefono. Sorvolando sulla parolaccia bruttina mentre tentavo di rispondere senza rifare nel contempo la pittura delle pareti del soggiorno, rispondo ed è CuginaGrande, mamma di CuginettaFashion che, inca… rognita come una caimano con la figlia che ha riportato il pagellino da scuola parte in una filippica che spazia da quanto sia fancaz… aehm, “diversamente operosa” sua figlia a quanto pretendano gli insegnanti, perché, su, dai, non è possibile che i ragazzi studino così tanto, insomma, sono ragazzi! “Eh, appunto… metti caso che sia proprio adesso che devono stud…” “No, certo, figurati, è proprio lei che non studia, però, dai, ha anche un sacco di altre cose da fare e non è che c’è solo la scuola!” “Sì, beh, avesse magari meno cos…” “Poi adesso si è anche iscritta al coretto, pensa, che bello!, ti ho chiamato perché volevo invitarti al saggio di Natale!”
Che fortunella che sono, eh? Nell’attesa del gorgheggio di CuginaFashion, ho deciso di omaggiare la mia istituzione preferita, la scuola. Per me è una dei pilastri della società civile e se non avessi preso una strada così diversa, sappiate che mi sarei buttata sull’insegnamento. A quanto dicono i cuginetti che mi chiedono una mano per evitare brutti voti, sarei anche stata annoverata fra le Carogne.
Ed è proprio con la Carogna di “Notte prima degli esami” che cominciamo oggi. Il personaggio del profio è veramente fotonico, soprattutto nella carognata (appunto) all’esame di maturità che sostiene il protagonista Luca. Peccato che Luca stia parlando della tettonica a zolle (Scienze della Terra) che quell’anno non era uscita come materia di maturità. Senza contare i millemila zainetti Eastpak: non per sottolineare l’ovvio, ma io, immatricolata nuova proprio in quegli anni, non ho mai visto zainetti che non fossero Invicta, a scuola. Già avendo il Seven si veniva guardati con sospetto. I grunge avevano la borsa militare a tracolla, ma fine lì. Immagino che chiedere a un Ottantino vero fosse troppo disturbo…
Andando avanti con la stessa serie, troviamo “Notte prima degli esami – Oggi”. Qui abbiamo uno svarione calcistico-scolastico. Ovvero: come ha fatto Luca a sostenere la prima prova di maturità (Italiano) dopo la partita Italia-Germania del 4 luglio, se la prova si è svolta il 21 giugno? Non vorrei scomodare “Ritorno al Futuro”, ma credo sia l’unica spiegazione logica…
Considerato poi che i migliori alleati o i peggiori nemici a scuola sono proprio i “Compagni di scuola”, direi che questo film di Verdone casca a fagiuolo. Alla fine del film, la ragazza di Verdone accetta un passaggio da Athina Cenci e le due si avviano in auto sul viale di uscita e la Fiat Uno si ferma appena prima della grossa radice di pino che spunta dal terreno. Verdone le raggiunge e cominciano a chiacchierare, ma quando l’auto riparte, si vede che la grossa radice stavolta è dietro la macchina, senza che nessuno si sia mosso nel frattempo.
E io sono convinta che si tratti solo di un albero parente del Platano Picchiatore di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”, secondo film della saga del maghetto più conosciuto del globo (in caso non fosse ancora chiaro, io sono una Serpeverde) che va nella scuola più conosciuta e invidiata del globo, Hogwarts, nella quale, però, sarebbe carino facessero presente ai traduttori che il loro Platano, in realtà, è uno splendido Salice. Capisco che avrebbe creato un piccolo problema di conflitto con il libro, but still: anche loro avrebbero potuto creare uno splendido Salice A Nove Code, o un Salice Staffilante, ecco.
Un’altra scuola conosciutissima è la trashissima “Scuola di Polizia”, targata 1984. Quando Hightower rovescia l’automobile agli esami di guida si vede benissimo che si tratta solo della carrozzeria e del telaio vuoti, infatti nell’inquadratura da davanti attraverso la griglia del radiatore invece del motore si vede la luce dei finestrini e l’attore all’interno che rotola. Vi risparmio gli altri ventordici seguiti, non ho il coraggio di andare a blooperarli, per cui passo a una scuola “di frontiera”, una di quelle in cui ti piacerebbe davvero che la realtà diventasse almeno ogni tanto come un film, in cui tutto, almeno ogni tanto, finisse come in un film: “Dangerous Minds”, con Michelle Pfeiffer e la colonna sonora di Coolio. Qui vediamo come un microonde, esploso a causa di una pistola cotta al suo interno (ehm…), torni intatto pochissimo dopo. E no, non avevano ancora fatto in tempo a chiamare le forniture per la scuola.
Vista la grande passione attuale per gli zombetti, sappiate che sono riuscita a scoprire che è stato girato un capolavoro di genere: “Scuola di Zombi”. Non voglio sapere di cosa parli il film, sappiate che c’è un solo errore e che aspetta altri coraggiosi che vogliano segnalare dei fratellini. Che errore? Ah, sì, che il purè che schizza sul bancone svanisce a seconda delle inquadrature. E ho paura che il purè non sia seriamente purè. Ehm.
Chiudiamo con “Love actually”, film che non c’entra proprio con la scuola in senso stretto, ma coi saggi natalizi sì (sto saltellando garrula e felice all’idea, si era capito?). E l’errore lo segnalo nella sezione scolastica: tradurre il “Ringo rulez!” scritto sulla porta del moccioso che sta imparando a suonare la batteria con “Le regole di Ringo” dimostra scarsissima comprensione del testo. Ecco. Quel cartello era da tradurre con “Ringo regna!”.
Ecco.
Se poi al saggio di CuginaFashion mi ritrovo seduta di fianco a qualche nonna adorante e filminante o a qualche fan degli OneDirection che mi terrà un comizio (non so perché ispiro tale fiducia alle adolescenti… forse perché rivolgo loro la parola, non capisco…), credo che il colore dominante del mio Natale sarà il rosso.
Sangue.