Ha ragione Massimiliano Allegri: non tutto è perduto e il Milan non è morto. Ma è gravemente malato, aggiungiamo noi. Certo, i tre punti conquistati sul campo del Chievo sono vera e propria manna che riportano i rossoneri momentaneamente in testa al campionato, dopo una settimana difficilissima per il morale: eliminati dalla Champions e risorpassati dalla Juventus nella lotta scudetto. A Verona la partita viene decisa all’ottavo minuto dal tiro da fuori area di Sulley Muntari, grazie anche alla non irresistibile prova del portiere clivense Stefano Sorrentino. Per il resto del primo tempo il Milan soffre e ci mette quasi mezzora a farsi rivedere nell’area gialloblu, quando Robinho compie il suo unico guizzo della partita, senza però riuscire a superare Sorrentino. Dopo 45 minuti il computo dei tiri in porta è in perfetto equilibrio (2-2), ma il Chievo conta più conclusioni (7 fuori dallo specchio della porta, contro le 2 dei rossoneri), più calci d’angolo e più possesso palla. Per fortuna di Allegri, i padroni di casa non mantengono lo stesso ritmo nella ripresa e così gli ospiti possono festeggiare il ritorno al successo.
Il Milan, però, come si diceva è gravemente malato. La fase difensiva scricchiola ancora e il centrocampo sembra non offrire adeguata copertura. Il debuttante Mattia De Sciglio, forse anche visto l’andazzo generale della squadra, sembra essersela cavata bene. Non è apparso invece propriamente in forma l’ex Mario Yepes. Gennaro Gattuso, tornato a giocare dopo i 24 minuti di presenza realizzati nelle uniche due partite disputate dall’inizio del campionato, ha sofferto molto, tanto che già alla mezzora sembrava sul punto di dover uscire dal campo.
Non va comunque meglio in attacco, tant’è che a sbloccare la partita è stato il gol di un centrocampista. Zlatan Ibrahimovic è apparso sottotono, ma comunque più concreto dell’ectoplasmatico Robinho. Clarence Seedorf ha dato l’impressione di essere in una delle sue giornate “no”, dove gli diventa impossibile portare a termine il più semplice dei passaggi o dove i suoi piedi diventano così pesanti da impedirgli di correre e di arrivare su ghiotti palloni vaganti prima degli avversari. Il punto più basso dell’azione d’attacco rossonera si è avuta quando al 17’ della ripresa Gattuso, senza alcun supporto dei compagni, ha cercato una percussione in area tra tre avversari riuscendo solo a farsi definitivamente male, tanto da chiedere il cambio.
Nemmeno gli innesti di Stephan El Shaarawy e Urby Emanuelson, con anche l’arretramento di Seedorf, sono riusciti a dare una scossa al Milan. Che ha pure rischiato lasciando in porta un Christian Abbiati “azzoppato”, e quindi impossibilitato a uscire o a slanciarsi in maniera perfetta, ma pur sempre capace di salvare il risultato in almeno un paio di occasioni.
Conquistati stasera i tre punti, i giocatori del Milan potranno seguire domani in poltrona la Juventus impegnata contro la Lazio. Poi continuerà il duello a distanza, con i rossoneri in campo sabato contro il Genoa e i bianconeri in scena domenica a Cesena. Il Milan è già riuscito quest’anno ad agguantare e superare la Juventus, ma, almeno per il momento, non sembra nelle condizioni fisiche migliori per riprovare la scalata. A meno che Antonio Conte non voglia dargli una mano.