Quando i bauscia giocano da squadra e concentrati non c’è storia: possono distruggere chiunque. Basta chiedere ai gobbi che, in Coppa Italia, hanno beccato tre pappine o al Napoli che le ha prese sia in coppa che in campionato. Per la seconda volta l’Inter assegna lo scudetto ai bianconeri, nel 2012 rifilando un bel 4-2 ai casciavid, quest’anno distruggendo i partenopei di Sarri; per cui all’inizio degli anni trionfali della Juve e, si spera, alla fine.
L’allenatore napoletano ha mostrato i propri limiti: conosce solo un tipo di gioco, fraseggio e improvvise fiammate in verticale. Mancini, e anche molti altri, hanno capito che se imposti la squadra con il 4-4-2 e hai fisicità a centrocampo, per Sarri non c’è scampo. Poi i napoletani fanno i chiagnoni: mancava il Pipita, Icardi ha le scarpe numero 45 per cui la punta pareva più avanti della difesa vesuviana in occasione del primo goal… Cerchiamo di essere seri: con l’Inter che hanno incontrato non potevano fare di più. Infatti sono andati più vicini i milanesi alla terza rete che gli azzurri a segnare.
Le due squadre hanno avuto un momento negativo topico per ciascuna, momento che le ha tolte dalla corsa per il risultato più importante; per l’Inter il palo, su rigore, di Icardi nel derby, per il Napoli la paura di vincere, quando era più forte, la sfida scudetto con la Juventus. Nella partita di San Siro bellissimo il lancio di Medel per la rete di Icardi; sembrava Suarez, quello dei nerazzurri di Herrera. Il cileno sta costantemente migliorando, prima sapeva solo difendere ora anche attaccare, sta passando da gregario a protagonista.
Buoni anche Kondo e JoJo, potranno essere le basi per una grande squadra nel prossimo campionato; purtroppo i manciniani hanno, spesso cali di tensione, ma quando girano è spettacolo. D’altra parte recita un detto cinese: meglio un giorno da sparvieri che cent’anni da bianconeri. Poco prima dell’incontro abbiamo potuto vedere la felicità negli occhi dei bimbi che Papa Francesco ha potuto portare da Lesbo alla Comunità di Sant’Egidio. E’ stato un momento veramente commovente, pareva la resurrezione per queste famiglie.
La visita del Papa alla vergogna di Lesbo serva da monito a tutti i governanti, in particolare quelli del nostro continente: un’Europa, non in grado di accogliere, non puo’avere futuro. Futuro che può riservarci grandi sorprese è invece quello delle squadre che lottano per affiancare i gobbi in Champions. Maggica e Napoli sono favorite ma, in questa giornata ,l’Inter è parsa più in forma, tonica e determinata. La Dea, a Bergamo, sotto di due reti si è incavolata e ha cominciato a correre a velocità doppia. Meritava la vittoria e solo la paura di vincere e una prodezza balistica del redivivo Totti le ha negato il corretto risultato.
Ora la Roma ha due scontri importanti con Napoli e Milan; mi sa che la “championovela” durerà fino all’ultimo minuto del campionato, meglio così. Si lotterà col coltello fra i denti anche per non retrocedere in B; ma credo che la lotta rimarrà aperta solo per Carpi e Frosinone. Il Palermo infatti, grazie alle trovate del suo presidente, pare oramai irrimediabilmente deciso a far compagnia al Verona. Spianato dalla Juve, non ha fatto nulla per reagire. Spiace, ha una rosa giocatori da centro classifica, è la squadra di una grande città ma, quando alle spalle hai una società con la testa fuori giri, alla fine la paghi.
Da ufficio inchieste l’andamento del Sassuolo: ogni volta che si avvicina all’Europa perde in modo rocambolesco. Contro la Viola, per essere sicuro della sconfitta, il portiere Consigli si è sparato un autogol che neanche a Paperissima si può vedere di meglio. Tutto casuale? Potrebbe essere. visto i tanti brocchi che bazzicano la nostra serie A. A proposito di Brocchi: esordio vincente da allenatore del BBilan con grosso aiuto arbitrale: un goal regolarissimo annullato alla Samp. Sarebbe stato più giusto un pareggio ma il sestetto arbitrale ha dato una mano alla lotta dei casciavid per sedersi sull’ultimo strapuntino per l’Europa.
La B migliore del Milan e’stata quella di Balotelli che, pur non eccellendo, ha dato una grossa mano alla squadra: se continua così non potrà mancare agli Europei. In quanto al gioco non si è vista alcuna novità rispetto alla squadra di Sinisa, solo più fortuna. Mi sono dimenticato che oggi bisognava votare per un referendum; se non l’ho ricordato significa che non era così importante!