Un po’ Lippi e un po’ Capello. Antonio Conte si avvicina molto a questi due tecnici che hanno fatto la storia della Juve non solo per la grinta che mette in campo ma, soprattutto, per la decisione radicale di affidarsi a un unico blocco di giocatori. Oggi come oggi escono ridimensionati dalla gestione Conte tre giocatori: Del Piero, Quagliarella ed Elia. A questi si aggiunge anche l’oggetto misterioso Krasic, che ha però avuto le sue chances. Se per l’olandese esiste l’alibi del periodo di ambientamento, per gli altri due il discorso è ben diverso. Mister Conte continua a ripetere che Del Piero resta fuori per scelta tecnica, anche se questo non si spiega facilmente con l’assenza nella fase offensiva di qualità e talento. Evidentemente l’allenatore ha deciso di proseguire su questa strada.
Dispiace, onestamente, vedere Del Piero entrare al 90° minuto (come contro il Genoa) o restare tutta la gara in panchina (come con il Milan o con la Fiorentina). A parte l’ultimo match contro i viola (dove Conte ha optato per un iniziale 4-3-3) , nelle precedenti uscite il modulo prescelto era stato quello a una sola punta (non vuole sbilanciarsi perché non si fida della fase offensiva). Così evidentemente Alex non può giocare, perché preferisce giostrare da seconda punta. C’è il rischio concreto che a fine stagione si verifichi una rottura clamorosa anche con la società, colpevole di non aver tutelato gli interessi del capitano.
Per il momento Pinturicchio resiste, ma la situazione non è facile. Peccato che Conte, forse per orgoglio, non lo faccia entrare negli ultimi 20/30 minuti un po’ alla Altafini. L’altro scontento è Fabio Quagliarella, che scalpita in panchina e si propone come elemento ideale nel tridente con Vucinic e Matri. L’ex attaccante dell’Udinese sa anche di compromettere una sua eventuale partecipazione agli Europei, ecco perché a gennaio (se non cambiano le cose) chiederà alla Juve di essere ceduto: è molto probabile il suo inserimento nella trattativa per arrivare a Vargas.
La Juve, che vorrebbe invece mandare a Firenze Iaquinta, non vuole privarsi del giocatore, ma non vuole nemmeno perdere l’occasione di arrivare al laterale gigliato. Fino a quando la Juventus continuerà a restare nei piani alti ovvero fino a quando la situazione sarà positiva, non usciranno le eventuali tensioni presenti nello spogliatoio: sia Lippi che Capello hanno sempre perso dei pezzi nei momenti di difficoltà (nei periodi senza risultati).
Se si punta solo su un blocco di 13/14 giocatori, è quasi impossibile tenere tutti i calciatori della rosa concentrati e pronti nei momenti di crisi. Conte sta facendo bene, ma deve un po’ addolcire le sue posizioni per rafforzare il gruppo. E per farlo deve essere aiutato dalla società.