Ieri, al Meeting di Rimini, Eugenia Roccella ed io abbiamo presentato per la prima volta la nuova edizione del nostro libro La favola dell’aborto facile – miti e realtà della pillola Ru486(ed. Franco Angeli). Abbiamo scelto di parlarne al Meeting insieme a Giancarlo Cesana, come quattro anni fa, quando, nell’agosto del 2006, il Meeting ci offrì l’occasione di presentare la prima edizione, fresca di stampa.
Eugenia Roccella lavorava come saggista e giornalista, ed era una firma de Il Foglio e di Avvenire; io, docente di Chimica Fisica all’Università di Perugia, collaboravo agli stessi quotidiani. Ci eravamo interessate alla pillola abortiva per tutto l’inverno precedente, quando ancora c’era la sperimentazione in Italia: insieme avevamo scoperto che almeno tredici donne erano morte dopo aver abortito per via farmacologica, nel silenzio della stampa europea.
Avevamo esaminato praticamente l’intera letteratura scientifica in merito, deducendone che l’aborto con la Ru486 era più lungo, doloroso, incerto e pericoloso di quello solitamente praticato, e che la sua diffusione era possibile solo con un forte sostegno di medici e politici. Ma soprattutto avevamo capito che il vero obiettivo dei suoi sostenitori era introdurre, insieme alla pillola, l’aborto a domicilio, trasformandolo in una personalissima pratica privata, da effettuare fra le mura di casa.
Con quella presentazione, quattro anni fa, insieme a Giancarlo Cesana, la battaglia contro la Ru486 uscì dalle pagine dei giornali e iniziò ad essere conosciuta e condivisa da tanti, a cominciare dal popolo del Meeting. E’ stato quell’incontro che ha segnato l’inizio della mobilitazione pubblica e capillare contro l’aborto fai-da-te.
CLICCA SUL SIMBOLO >> QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO
Non avrei mai potuto immaginare, allora, che quattro anni dopo sarei tornata con un testo aggiornato, insieme alle stesse persone, ma in tutt’altro contesto: nel 2007 Eugenia Roccella è stata portavoce del Family Day, mentre io sono entrata a far parte del Comitato Nazionale per la Bioetica. L’anno successivo, il 2008, Eugenia Roccella è stata eletta deputato nelle liste del PdL, ed è diventata sottosegretario al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con deleghe ai cosiddetti “temi etici”, e cioè, fra l’altro, salute materno-infantile, aborto, procreazione medicalmente assistita, fine vita.
Con Maurizio Sacconi prima, e Ferruccio Fazio poi come ministri di riferimento, la Roccella si è dovuta occupare quindi anche della Ru486: per ironia della sorte, l’iter per l’approvazione della pillola abortiva nel nostro paese aveva appena concluso i passaggi decisivi quando il governo attuale si è insediato, ed è toccato a lei seguirne l’ingresso in Italia.
Abbiamo deciso insieme di aggiornare il libro, quindi, raccontando cosa è successo in questi quattro anni, attorno alla Ru486: l’appoggio politico nel precedente governo che ne ha deciso la commercializzazione nel nostro paese, ma anche un congresso americano che ha cercato – invano – di far luce su alcune delle morti a seguito di aborto farmacologico. Poi il drammatico aggiornamento dei decessi, e ancora l’indagine parlamentare e l’ennesimo parere del Consiglio Superiore di Sanità che hanno consentito l’uso della Ru486 solo entro limiti ben precisi, cioè a condizione che l’aborto avvenga in regime di ricovero ordinario, in ospedale.
Abbiamo scelto di non cambiare niente del testo precedente, ma solo di aggiungere i fatti nuovi: l’esperienza di questi anni ha confermato tutto quello che avevamo già scritto, e cioè che la pillola abortiva non è soltanto una nuova procedura, ma una pericolosa svolta dal punto di vista culturale ed educativo, per ciò che riguarda l’aborto. Per questo ce ne continuiamo ad occupare, e abbiamo voluto farlo ritornando al Meeting, da dove il nostro cammino è partito, per poterlo proseguire insieme ai tanti che ci hanno seguito fin da allora.