“Chi troppo in alto sale,cade,sovente,precipitevolissimevolmente”. Non c’entra per niente Renzi, mi riferisco alla favola del Leicester. Non abbiamo ancora imparato a pronunciarlo con il corretto accento che già lo troviamo impantanato nella zona retrocessione; a cadere non è stato Ranieri, al quale si potrebbe solo addossare la colpa di non aver abbandonato il timone appena portata la barca nel porto dello scudetto, ma la combriccola dei giocatori. Claudio Ranieri lo scorso anno si è mostrato un grande psicologo, capace di trasformare in squadra un gruppo di giocatori mediocri esaltandoli fino a ottenere risultati impensabili. Mai dare lo zucchero agli asini tuttavia: si sentono essenziali e capaci, e ti ritornano calcioni.
Così è successo: i giocatori hanno pensato di essere campioni e di poter giocare risolvendo individualmente le partite. Non più squadra ma singoli ragazzotti con la medesima maglia. I risultati si sono visti: la società, che forse non ha compreso subito il problema, è stata ora costretta a sostituire l’allenatore. Il risultato? Sarà la retrocessione, I’m sure!
Spettacolare, invece, il Leicester italiano, la Dea Atalanta: ha espugnato Napoli con irrisoria facilità. Un po’ fortunata nel primo tempo ma poi,in dieci,è riuscita non solo a contenere la sfuriata partenopea ma a migliorare il risultato. Un gruppo di giovani con delle eccellenze come Petagna e Caldara che, compatti, si impegnano nel loro lavoro. A proposito di lavoro: è nato il partito di Speranza. Afferma di richiamarsi all’articolo uno della Costituzione. I sostenitori avranno capito che la nostra Magna Cartha pone a fondamento del Paese il lavoro e non i lavoratori? È un concetto più ampio di quanto normalmente pensano i demosinistri.
Nessuna pietà invece per i poveri lavoratori dell’Empoli da parte dei gobbi pur presentatisi in formazione molto rimaneggiata. Li hanno torturati ai fianchi nel primo tempo e poi abbattuti come innocenti agnellini nella ripresa. La Juve con i deboli è incontenibile, nessuna squadra può resisterle. Può fregarsene degli scontri diretti con le presunte grandi (sconfitte con Inter e Milan) tanto abbatte tutte le altre; fisicamente insuperabile, si permette di tenere in panchina campioni come Dybala e Buffon. Se poi mandano a dirigerla arbitrucoli che non vedono un macroscopico rigore – con espulsione – di Alex Sandro su Marilungo dopo tre minuti, capite che i poveri empolesi non possono che aspettare di venir abbattuti. In Italia non la si può sconfiggere, contiamo sull’Europa…
Ancora Kulovic, in combutta con l’arbitro, salva il Milan con il Sassuolo del milanista Squinzi. Rigore netto di Vangioni su Berardi, l’arbitro è cecato. Poi rigore, indiscutibile, per i neroverdi: Berardi spara fuori. Passano pochi minuti e l’arbitro inventa un rigore per i casciavit: Bertolacci si abbatte da solo. Un penalty che forse neanche alla Juve avrebbero dato… Scivolando, segna Bacca che tocca irregolarmente due volte il pallone: andava annullato con punizione per gli emiliani. Poi Sassuolo all’arrembaggio e grande difesa con Zapata e Paletta che contengono e spazzano. I cinesi troveranno una squadra mediocre ma con un ottimo allenatore. Altro rigorino per l’Europa, ne gode la Lazio. Vince così una partita che, sicuramente, l’Udinese avrebbe tranquillamente pareggiato.
San Siro ha emesso una sentenza sotto certi aspetti senza sorprese: l’Inter è forte ma il distacco dalle prime tre in classifica è ancora elevato. La Maggica è per la Beneamata troppo forte, e con un Nainggolan che fa la differenza. Non sarà facile nemmeno per la Gobba contenerla: è squadra con due/tre individualità eccelse, i bauscia hanno anch’essi qualche grande calciatore ma non sono ancora squadra. La difesa, senza Miranda, è un po’ ballerina, e a centrocampo Kondogbia è troppo lento. Ci vuole almeno un campione vero per reparto, gente come Gagliardini: se i cinesi sborseranno, i nerazzurri potranno vincere la tombola con lo scudetto in palio già il prossimo anno, specialmente se Tagliavento smetterà di arbitrare in Serie A. Per ora debbono concentrarsi per ritornare in Europa League, la Champions è per altri.