Forse Maurizio Crozza direbbe che Niccolò Ghedini, oltre a occuparsi della difesa legale di Silvio Berlusconi, presta consulenza anche al Milan. La nota con cui venerdì la società di via Turati si è scagliata contro la decisione di far giocare Cagliari-Fiorentina a porte chiuse, arrivando fino all’accusa (ridicola a giudizio di chi scrive) di “campionato alterato”, non suona in fondo tanto diversa dalla scelta di richiedere il legittimo impedimento per un’uveite. Questa caduta di stile (elenchi e tabelle con presunti od oggettivi torti arbitrali subiti onestamente si possono lasciare ad altre società – una è la seconda squadra di Milano, l’altra è quella che si attribuisce più scudetti di quelli riconosciutile dalla Figc), come poi si è visto ieri, si è rivelata anche completamente inutile dato che i sardi hanno battuto i viola pur non essendo stati supportati dai loro tifosi (è davvero premurosa la società rossonera a preoccuparsi dei tifosi altrui: chissà se alla prossima partita in trasferta a porte chiuse costringerà i suoi giocatori a portare il lutto al braccio!).
Forse sarebbe stato più opportuno prepararsi in silenzio non tanto alla partita del Bentegodi di ieri sera, quanto alla trasferta di Firenze, dato il risultato del match di andata (pesante sconfitta 3-1 a San Siro). Magari è quel che sta facendo segretamente l’ex viola Riccardo Montolivo, che ieri ha sbloccato una partita non semplicissima. Il Chievo è apparso ben schierato nel primo tempo e le condizioni del terreno di gioco non erano delle più favorevoli per gli uomini di Massimiliano Allegri. Il match, se non ci fosse stato il tap-in vincente del centrocampista bergamasco (già a segno nel 5-1 dell’andata), si sarebbe trasformato in un lungo confronto a distanza tra Mario Balotelli e Christian Puggioni, con il primo a provare continuamente a sorprendere il secondo con calci piazzati dalla distanza.
Per il Milan, una volta acquisito il vantaggio, le cose si sono messe abbastanza in discesa, anche se non ha trovato il colpo vincente per il raddoppio: anzi, Luciano ha fatto correre dei brividi sulla schiena dei tifosi rossoneri, che devono ringraziare la deviazione in angolo di Christian Abbiati che ha evitato il pareggio dei clivensi. L’espulsione di Dario Dainelli al minuto 78 ha poi di fatto spento ogni speranza dei padroni di casa di agguantare l’1-1 (anche perché Boukary Dramè ha giocato l’ultima parte di gara in condizioni fisiche non proprio ottimali).
Tra i rossoneri hanno brillato i centrocampisti, mentre davanti, oltre ai missili di Balotelli si è visto poco: Robinho è stato impalpabile, mentre Stephan El Shaarawy è venuto fuori verso la fine della partita, portando un po’ di velocità nel momento del bisogno, anche in fase di copertura. Passata la Pasqua, il Milan dovrà prepararsi al famoso “trittico” – Fiorentina, Napoli e Juventus: il destino del campionato dei rossoneri è nei piedi (e nelle mani nel caso di Abbiati) dei suoi giocatori, non delle decisioni sull’agibilità dello stadio Is Arenas.