Il fallo di Nedad Tomovic su Stephan El Shaarawy era da espulsione? Entrambi i rigori su Adem Ljajic e Juan Cuadrado erano netti e cristallini? Domande da rivolgere a Paolo Tagliavento incappato in una giornata storta e piena di errori oppure accortosi di una svista cui ha voluto porre rimedio dato che non poteva facilmente nascondersi (come ha dovuto fare Adriano Galliani) da un Artemio Franchi inferocito. Resta il fatto che il fischietto di Terni condiziona la partita a partire dal minuto 40 del primo tempo, quando estrae il cartellino rosso diretto in faccia al difensore serbo. Prima di allora la partita era stata vivace e combattuta, con Riccardo Montolivo capace di far fruttare al massimo un errore di David Pizarro e di portare in vantaggio i suoi al minuto 14.
Nella ripresa è stato ancora l’ex viola a crossare in area un pallone che Mathieu Flamini ha solamente dovuto sfiorare per battere ancora Emiliano Viviano. Dopo di che, gli uomini di Massimiliano Allegri, che erano undici rispetto ai dieci avversari, sono spariti dal campo. Salvo farsi trovare (Antonio Nocerino e Mattia De Sciglio) a contatto “sospetto” con gli avversari nella propria area, convincendo Tagliavento ad assegnare i due calci di rigore che hanno concretizzato la rimonta dei padroni di casa. Resta il fatto che la Fiorentina in inferiorità numerica ha giocato e corso più del Milan e questo non può non far riflettere Allegri, che quando le cose si sono messe male ha deciso di apportare dei cambiamenti alla squadra in campo quando ormai era il minuto 77. Il tempismo non sembra una dote in possesso del tecnico livornese, che però non è stato aiutato dai suoi. Montolivo a parte, i rossoneri non hanno brillato, con El Shaarawy impalpabile e Mario Balotelli che si è fatto notare solo quando si è beccato il cartellino giallo che lo costringerà a saltare la partita di domenica prossima contro il Napoli.
E questa è certamente una brutta tegola, perché il primo round del “trittico” del Milan si è chiuso con la rimonta viola e il secondo comincia già con un’assenza pesante in un match che può valere il secondo posto del campionato.
In attesa di vedere cosa combinerà questa sera il Napoli contro il Genoa (un occhio andrà dato anche al match di San Siro con cui l’Inter può superare la Fiorentina, così come domani può avvenire per la Lazio impegnata nel derby) la Juventus può già mettere un’ipoteca sul premio di consolazione in caso di eliminazione dalla Champions League: uno scudetto è meglio di niente.