I vincitori del Triplete 2017 hanno espugnato anche Bologna. Non è una sorpresa: la squadra,più forte del globo non poteva che vincere. I felsinei meritavano almeno il pareggio ma tant’è: contro i Gobbi le partite non finiscono finché non segnano la rete del successo. Però non è questo incontro da considerare o questa vittoria da festeggiare: conta lo scontro, già vinto, del prossimo sabato contro le vittime sacrificali del Real Madrid. Solo un arbitro infame potrebbe cambiare il risultato, già scontato, che darà ai bianconeri la soddisfazione della prima vittoria, degna di essere celebrata, della Coppia orecchiuta. A Bologna Kean ha raggiunto Gabigol nella classifica marcatori; hanno segnato entrambi alla medesima squadra e nella stessa porta. Proporrei di denominarla “porta a tutti apert “. All’Atalanta, così si dice a Bergamo, la Dea ha chiuso in bellezza il campionato – straordinario – che l’ha portata dopo 26 anni ad accedere all’Europa. Speriamo che ora non vendano i pezzi migliori, altrimenti,la prossima annata sarà durissima.
Il Milan, strapazzato dal Cagliari nel primo tempo, ha trovato nella ripresa l’arbitro Abisso che, con quel cognome, non poteva che favorire il Diavolo. Infatti ha cominciato, ogni dieci minuti, a concedere rigori ai casciavit che, ringraziando e senza meriti,hanno pareggiato. Il Milan, che in tutto il campionato sara’entrato nelle aree avversarie venti volte, ha ricevuto dodici rigori a favore: peggio della Juve e peggio per loro, saranno puniti giocando a luglio per entrare nell’Europa dei poveri. Stanno discutendo il rinnovo del contratto di Donnarumma che, a pochi secondi dal termine, cannando un facile intervento, ha permesso agli isolani di ottenere la meritata vittoria Il procuratore Raiola, forse, pensa – e magari avrà ragione – che al mondo esistano squadre disposte a pagare sessanta milioni un portiere di diciotto anni: se esistessero, non essendo i cinesi stupidi, glielo porterebbero in braccio incassando i soldi per nuovi acquisti. Purtroppo per i milanisti, non vedranno grana per la vendita di Gigio, per cui,o i cinesi sganceranno o addio rifacimento squadra.
In settimana riunione dei potenti del mondo a Taormina: mai che lo facciano alla Bovisa. Mangiando e bevendo, hanno discusso dell’ambiente, dei poveracci che debbono emigrare dai loro Paesi in guerra o dove vengono trattati da schiavi, e del terrorismo. Bene, dopo ampia discussione hanno deciso che il terrorismo è una cosa cattiva e che del resto se ne parlerà; per questa decisione non avrebbero potuto organizzare una conference call e usare meglio il tempo avanzato? Per esempio potevano discutere sul fine carriera di Totti. Il Pupone, miglior giocatore italiano degli ultimi vent’anni, lascia il calcio giocato per sedersi alla scrivania da dirigente sportivo della Maggica. Questa, dopo essersela fatta addosso per lo svantaggio subito dal Genoa, si è portata sul pareggio con una rete di Dzeko viziata da fallo di mano; in contemporanea giocava, in lotta con i romani per la piazza d’onore dietro la Juve, il Napoli a “Sampdoria “.
La Roma, pur con un gioco un poco raffazzonato, specialmente in difesa, dava molto più dei partenopei l’impressione di passare da un momento all’altro. I vesuviani macinavano il solito gioco ma, al di là del predominio territoriale, non combinavano nulla. Poi, all’improvviso, errore clamoroso della difesa blucerchiata punito da Mertens; a seguire raddoppio di Insigne e match finito. Al termine del primo tempo tutto pareva deciso: Napoli in Champions direttamente, Roma ai preliminari. Ma Giopalla,il dio del calcio, aveva nella mente una serie di colpi di scena che hanno tenuto sveglia la sfida per il secondo posto fino all’ultimo. A Genova tutto filava liscio per i napoletani, la Maggica non passava e l’ingresso del Pupone pareva aver peggiorato la situazione di gioco. Poi, dopo una rete di Capitan Futuro, una specie di Principe Carlo de noantri, il Genoa è tornato a pareggiare. Quando tutto pareva perso, un sinistro di Perotti allo scadere del tempo ha riportato in Paradiso i giallorossi e fatti incavolare gli azzurri: giusto così. Anche se il Napoli, in questo periodo, è senza tema di smentita la squadra più forte, la Roma è stata al secondo posto per tutto il campionato.
Bauscia in grande spolvero a San Siro contro una remissiva Udinese che, al termine della prima parte di gara, aveva già tre reti nel sacco. Molto bene Andreolli in difesa a dare sicurezza, grandi Perisic ed Eder, buona partita degli altri. Quando la squadra ha capito che, anche vincendo, non sarebbe stata costretta a fare i preliminari di Europa League, ha ripreso a correre e vincere; avessero giocato sempre da squadra e non da presuntuosi individualisti, oggi in classifica i nerazzurri risulterebbero con almeno venti punti in più. Se vuole ritornare competitiva, la squadra ambrosiana deve acquistare almeno tre leader che facciano sentire la loro autorità in campo. Riguardo la retrocessione in serie B, il Crotone dovrà essere portato da esempio nel futuro: si sono battuti come leoni, hanno fatto un girone di ritorno formidabile ed hanno un ottimo allenatore che li ha trasformati in una squadra da centro classifica. L’Empoli, dopo le vittorie a Firenze e a Milano, sponda rossonera, si è sentito già salvo; rilassandosi ha permesso al Crotone di batterla al fotofinish. Aveva ragione il Trap: mai dire gatto, finché non l’hai nel sacco.