Non sarà facile commentare le giornate del campionato 2017/2018 senza annoiarsi e annoiare. Si parte infatti con il principale traguardo, vincita scudetto, al quale concorrono solo due squadre: Juventus e Milan. La prima per blasone, abitudine e per limitato ricambio sia di giocatori che di… arbitri; i casciavit per la potente campagna acquisti, condotta a debito – ma poco importa – che li ha portati ad avere più figurine di un tignoso raccoglitore di prodotti Panini. Altre pretendenti? Secondo il cianciare delle tifoserie biancorossonere, risposta negativa. Niente Napoli, anche se tutti ammettono che giochi il calcio migliore; la Maggica, sento dire, si è indebolita; non parliamo dell’Inter che Spalletti faticherà a gestire e che, a differenza dei rossoneri, non ha acquistato top player (sic!!!). Io vedo il futuro, anche se non ci sono più i futuri di una volta, in modo un poco diverso e cercherò di svelarlo con il passare delle giornate calcistiche.
VAR E PROCURATORI
Esordio con la VAR in Juve vs.Cagliari. L’arbitro ha tentato di non dare un lampante rigore al Cagliari ma, con il nuovo sistema tecnologico, non ha potuto esimersi. Farias (un parente dell’abate di Montecristo?) lo ha consegnato fra le braccia di Buffon. D’altra parte gli isolani si sono presentati a Torino con la squadra B, scansandosi come giusto contro i bianconeri. Solita Gobba costantemente in attacco, un ottimo Dybala e un Higuain un po’ trasandato ma comunque pronto alla realizzazione. Dopo la scoppola presa dalla Lazio in Supercoppa, la Juve ha voluto far vedere di essere ancora l’equipe da battere per il campionato. Sembra voglia fregare anche Keita agli “azuri de Roma” per tentare un’altra volta il Triplete. Non mi piace che il calciomercato rimanga aperto dopo l’inizio del campionato: dovrebbe finire con il calcio d’inizio della prima partita e riaprire solo durante le vacanze natalizie. Straripa intanto il potere dei procuratori che stanno inducendo ad azioni veramente meschine alcuni calciatori che non hanno vergogna del ridicolo, a cui si assoggettano attuando miniscioperi o inventando scuse puerili per non presentarsi alle sedute di allenamento. Con ciò tentano di forzare la squadra detentrice, con regolare contratto, delle loro prestazioni professionali a venderli a chi sta loro offrendo contratti più lucrosi. Questo è insopportabile quando viene attuato da qualunque lavoratore, figuriamoci se messo in atto da strapagati ragazzotti.
NAPOLI E ROMA, ESORDIO OK
Intanto, a Verona, il Napoli ha passeggiato sulla Hellas: l’inserimento di Milik ha sorpreso i veronesi che, comunque, nulla avrebbero potuto contro lo splendido gioco dei partenopei. Con gli azzurri ci si diverte sempre: se la difesa tiene sarà dura anche per i gobbi, speriamo. La Maggica ha informato l’Atalanta che la stagione scorsa sarà irripetibile. Con una ciabattata di Kolarov, passata sotto la barriera bergamasca, i vedovi del Pupone si sono succhiati i tre puntazzi. Semo primi, stamo a vede. Nel finale, la squadra capitolina si è troppo allungata correndo piccoli rischi. La preoccupazione è che questo campionato possa andare a marcare, senza sorprese, una grande differenza fra le prime cinque e tutte le altre.
MILANO SUGLI SCUDI
Partenza spettacolare dell’Inter con la Viola. Due reti segnate e altre tre buttate nei primi venti minuti; poi, anche per colpa di Brozovic che girava a vuoto, la Beneamata ha ceduto campo ai toscani che hanno però denunciato limiti in tutti i reparti. Grande Icardi, sempre più goleador di razza; contemporaneamente, i futuri campioni d’Italia rossoneri hanno maramaldeggiato a Crotone dove la squadra locale è praticamente scesa in campo in dieci. Espulso Ceccarini dopo tre minuti, comunque i diavoli hanno mostrato di essere squadra e operare un gioco veloce e avvolgente. Bisognerà rivederli contro squadre veramente di serie A. Non so per cosa useranno Kalinic vista l’esplosione inaspettata di Cutrone, un ragazzino di sicuro avvenire. I bauscia, nel secondo tempo, hanno mirato a non rischiare congelando partita e risultato. Poi Perisic ha voluto lasciare la propria impronta sull’incontro e far capire a tout le monde che il progetto Inter gli piace: terza rete e ovaciones.
UN PENSIERO A BARCELLONA
Non posso chiudere senza rivolgere un pensiero ai gravi fatti che stanno accadendo nel mondo e, in particolare, nella nostra Europa, con un accento sulla tragica e vigliaccata aggressione di Barcellona. L’Europa intera deve maggiore coscienza della gravità del momento e meglio organizzarsi per superarlo annientando alla base le fonti terroristiche. Non bisogna poi assimilare immigrazione a terrorismo, molti di costoro sono nati qui da noi. Tuttavia, anche sull’immigrazione dobbiamo esprimere un pensiero chiaro: in coscienza noi abbiamo l’obbligo di accogliere chiunque fugga dalle guerre o dalla povertà, ma con un limite che è la nostra possibilità di assicurare una accoglienza dignitosa. Pertanto, tutti fino all’ultimo cui possiamo dare certezza del nostro sostegno e siamo sicuri di avere la capacità di controllare che si adegui al rispetto delle nostre regole. Non uno in meno ma neanche uno in più: i politici sono chiamati a trovare la soluzione