Tre minuti di attesa della Var decision, a San Siro, per un rigore che avevano visto tutti, interisti e avversari. Capirei se il rigore fosse stato contro la Gobba: allora, correttamente, sarebbe stato giusto che l’arbitro tentasse di trovare ogni possibilità di annullamento, ma era contro la Spal. Una squadra simpaticissima che ha passato tutto il primo tempo a difendersi contro i bauscia, certamente non ancora grandi ma ben schierati in campo, con corrette posizioni a centrocampo e Candreva in grande spolvero per tutto il primo tempo. Gagliardini ha sparato un paio di lecche da fuori area, e solo per poco non ha raddoppiato Icardi un attimo dopo il rigore. Secondo tempo di controllo, qualche occasionuccia per i neroazzurri – buttata – finché i sessantamila presenti sono esplosi e saltati in piedi per ossequiare la bomba di Ivan il Grande: pratica chiusa. Da ricordare la splendida esibizione di Skriniar che, oltre ad essere apparso insuperabile, ha colpito con un tiro da trenta metri una spettacolare traversa.
VINCONO JUVENTUS E FIORENTINA
Non semplicissimo per la Juve risolvere il problemino Chievo: solo l’ingresso di un fuoriclasse come Dybala ha permesso ai bianconeri di togliersi dalle “palle” il gattino clivense che si era loro aggrappato. Troppi forti gli agnelloni per i veneti e forse per tutte le altre italiane. Ora vedremo in Champions di che pasta sono fatti, il Barcellona non si scanserà. Finalmente si è svegliata la Fiorentina che ha disposto come ha voluto del Verona. Sono contento per il bravo Pioli: sono cambiati tanti protagonisti nella Viola e giustamente ci sono volute alcune partite per ridare squadra e intesa.
MILAN DEMOLITO A ROMA
Erano partiti bene i casciavit a Roma zona Lazio; venti minuti di buon calcio finché i romani hanno preso le misure e, giustamente, hanno chiuso il primo tempo in vantaggio avendo preso il dominio del centrocampo. Cutrone ha mostrato i limiti di chi arriva dalla Primavera e Bonucci, senza i compari Barzaghi e Chiellini, risulta essere solo un buon calciatore. La Lazio, squadra da non sottovalutare mai, ha menato botte ridimensionando la squadra campione del mercato estivo: pallone e orecchie del Diavolo a Immobile autore di tre reti e gollettino della bandiera per un Milan stile scorso campionato. Montella dovrà riflettere molto: la squadra contro avversari di livello non è apparsa performante. Poker calato dagli aquilotti e… game over. Non è scesa in campo la Maggica per paura di dover giocare a pallanuoto con la Samp: giusto così, il Sindaco ha fatto bene a prevenire sorprese atmosferiche. Si è passati da un clima estivo infuocato ad uno da autunno avanzato. Cavoli, ci sono anche le mezze misure! Non finisce di esprimersi ccon uno spettacolare lato B Gasperini: quando pareva che il Sassuolo potesse vincere a Bergamo, un colpo involontario di Petagna ha portato la Dea al settimo cielo.
IL NAPOLI RISPONDE
Le vittorie di Juve e della Beneamata hanno costretto Sarri ad evitare il turnover a vantaggio della Champions. Nonostante ciò un Bologna arrembante ha costretto i partenopei, per gran parte del primo tempo, sulla difensiva; Reina ha dovuto smanacciare sulla traversa una splendida punizione di Verdi ed è stato annullata una rete a Masina per un fuorigioco non macroscopico. Il Napoli ha comunque mostrato una maggiore efficacia di gioco, e il solito terzetto davanti è stato come sempre una spina nel fianco dei felsinei. Lo è stato così tanto che, nonostante la buona organizzazione rossoblu, a metà ripresa Callejon approfittando di uno svarione di Masina ha portato in vantaggio i napoletani. Bellissimo il cross di Insigne e il colpo “e capa” dello spagnolo. C’è poco da fare, nel calcio è così: i più deboli possono anche creare maggiori occasioni da rete ma i più forti,alla fine li castigano.
SI DELINEA LA CLASSIFICA
La classifica va delineandosi: Juve, Napoli e Inter davanti, Benevento, Crotone e Verona cominciano a scricchiolare. Il Genoa è messo male, anche per motivazioni societarie; il Sassuolo, anch’esso in crisi, si salverà per la forza di Squinzi & company. Ho notato che, dopo due giornate, i calciatori hanno cominciato – ad ogni rete avversaria o ad ogni presunto fallo nelle aree – a fare capannello attorno all’arbitro per chiedere la Var. Se prende piede questa attività da “piangina”, allora l’utilizzo della tecnologia quale strumento di correttezza ed equità andrà a farsi benedire; se si crea un ulteriore metodo per intimidire gli arbitri e perdere tempo, gli spettatori cominceranno ad annoiarsi ancora di più, e passare ad altri sport. Questi ragazzotti in campo abbisognano di formazione, di qualcuno che faccia loro capire che se la gente prima di esultare per una rete deve aspettare,in ansia cinque minuti, si romperà le sacre corbelle e diserterà gli stadi. La Var deve essere solo un mezzo a disposizione degli arbitri per evitare errori o per risolvere loro dubbi e tale deve rimanere; si inizi ad ammonire chi chiede l’uso della Var, solo l’arbitro deve poter decidere. De hoc satis.