La grande sfida di Napoli fra le due migliori squadre del primo quarto di campionato è rimasta una bella montagna che ha partorito il topolino. Reti inviolate con buone parate di Handanovic e Reina cui aggiungere un salvataggio sulla linea di Albiol. Spalletti, che lo scorso anno a Napoli aveva surclassato Sarri, ha ripetuto la medesima tattica usata con la Maggica: finta difesa a quattro con Nagatomo più alto e Vecino nella funzione di assaltatore. Purtroppo Perisic era in serata moscia altrimenti saremmo a raccontare una storia diversa; Sarri ci ha capito poco, ha impostato gli azzurri con il medesimo modulo non capendo che i bauscia avevano chiuso tutte le vie di accesso alla loro porta. Insigne sempre raddoppiato e Gagliardini a sporcare tutte le vie di passaggio della palla. Spettacolare Vecino che pare sempre più un Lampard in fieri: con una discesa tipo quella dell’ultimo minuto nel derby contro i campioni d’agosto, ha spezzato i partenopei che si sono salvati solo per la lentezza di Borja Valero fermatosi ad ammirare l’azione anziché buttarsi ad anticipare Albiol. L’Inter ha mostrato, anche in assenza di Kulovic, di essere degna della Champions che disputerà nella prossima stagione. Avrà una gara difficile martedì contro la Samp che, vincesse la partita di recupero con la Roma, sarebbe addosso ai Gobbi con anche grande vantaggio sui casciavit.
IL MILAN CAMBIA TATTICA
Questi hanno avuto una grande idea tattica: dopo aver provato a cambiare molti calciatori, peggiorando, non avendo ancora avuto il coraggio di sostituire Montella Fassone e Mirabelli – dopo breinstorming con gli addetti al campo di San Siro che hanno reso disponibile il brain – hanno deciso di spostare l’allenatore sulla panchina vicino alla curva Sud dello stadio Meazza. Idea geniale, così Montella potrà sentire meglio cosa pensano i tifosi di lui e decidere autonomamente di togliersi dalle scatole rinunciando allo stipendio. Praticamente si troverà nelle medesime condizioni di Di Battista quando, anziché arringare i suoi, è arrivato con il fido megafono nella zona di piazza Montecitorio occupata dai “forconi“ con grande rischio di uso improprio, che quelli avrebbero potuto porre in atto, dello strumento amplificatore. Suggerimento all’on. Diba: ne compri uno più piccolo, sarà utilissimo in caso di scelta di cortei sbagliati. Il corteo corretto lo ha individuato la Juve, quello delle provinciali come tipo di gioco, e del lato B per ottenere il risultato.
JUVENTUS OK A UDINE
In Udinese vs Juve ci sono stati momenti in cui i friulani hanno fatto il tiro a segno su Buffon: grande sfiga per gli uomini di Delneri, ogni pallonata finiva addosso al portiere nazionale che, all’apparenza, faceva grandi parate ma, nella realtà, non avendo più velocità nel buttarsi, si trovava la palla addosso . Sicuramante non è certo l’Udinese la squadra che può fermare la Juve la quale, dopo essere stata raggiunta sul 2-2, si è compattata e tirato sberle ai poveri uomini del Presidente Pozzo. Punteggio finale alla Federer. Sinisa andrebbe sostituito al Torino: non per incapacità ma per la sfortuna che, in questa stagione, lo perseguita. Contro la magica Roma, un pareggio se lo poteva portare tranquillamente a casa: niente, ci ha pensato Sirigu, un altone di due metri, a non raggiungere una punizione di Kolarov che chiunque avesse visto una partita di calcio sa dove avrebbe indirizzato la palla. La Lazio ha fatto un sol boccone del Cagliari: la classifica si è spaccata completamente in due tronconi, quelli che vincono quasi sempre e quelli che vincono col contagocce. Il Milan è passato a questo secondo gruppo.
MONTELLA NON ARRIVA AL PANETTONE?
Ragioniamo un poco sulle squadre di minor lignaggio “classificale”, per esempio il Milan: contro il Genoa ha svangato la giornata ottenendo, in una gara fra squadre di ambizioni diverse ma uguale valore, un meritato pareggio. Bonucci dovrà rendersi conto che non gioca più nella Juve per cui, se spara gomitate agli avversari, può forse essere espulso. Alla Gobba avrebbe dovuto aggiungere anche giudizi non positivi sulla madre dell’arbitro, coi casciavit no: botta all’avversario significa cartellino rosso. Così il Milan, che già faticava a far gioco a ranghi completi, ha dovuto subire per più di un tempo la superiorità numerica e la voglia di vincere dei rossoblu. Costoro hanno un poco avuto il braccino del tennista rischiando di regalare nel finale la vittoria ai rossoneri. Cosa succederà ora a Montella? Gli lasceranno gestire la squadra fino allo scontro con la Juve e, se perderà ancora, niente panettone a Sant’Ambreus. Il problema non è comunque,solo l’allenatore: a gennaio, per tentare di vincere l’Europa League, unica strada per andare in Champions, il Milan dovrà inserire almeno quattro giocatori, non a caso come fatto la scorsa estate, ma da serie A. Grande Chievo nel derby veronese: ha vinto 3-2 come compete quest’anno alle migliori. Già virtualmente in B il Benevento; Crotone, Hellas e Spal lotteranno per non accompagnarlo. E’essenziale invece accompagnare con un grande impegno nella formazione, formazione 4.0, la giusta riedizione delle agevolazioni che il nostro Governo ha concesso alle imprese per adeguare i processi produttivi aziendali alle nuove necessità competitive.
Solo così il nostro Paese potrà rimanere nelle prime posizioni della classifica dei Paesi più industrializzati.