Un punto e l’Inter si ritrova ad inseguire ulteriormente i primi in classifica. Contro la Roma di Luis Enrique, mister Gasperini schiera di nuovo la difesa a tre e lascia in panchina Pazzini per tutti i novanta minuti di gioco. L’allenatore piemontese non è mai banale e lo conferma ulteriormente quando inserisce Sulley Alì Muntari per il “chaca” Forlan, proprio quando i neroazzurri devono cercare il gol vittoria. La partita terminerà senza reti segnate ma con numerose occasioni da entrambe le parti: tuttavia il risultato non rende felici i tifosi del Meazza che, allo scoccare del novantesimo, manifestano la loro contrarietà con i fischi prontamente trasformati in applausi dalla Curva Nord. L’Inter di sabato sera ha fatto sicuramente qualche passo avanti rispetto alle uscite precedenti, ma non abbastanza da tranquillizzare l’animo dei tifosi. Moratti, intanto, prende tempo ed attende di vedere se la squadra dimostra di saper assumere la forma equilibrata che l’allenatore di Grugliasco vorrebbe. Domani si scende di nuovo in campo ed ormai la vittoria è un obiettivo che lo spogliatoio ha di sicuro bene in mente, anche se i campioni del mondo sembrano essersi scordati come raggiungerlo. Gasperini in due giorni non può fare miracoli tatticamente, ma può, e deve, lavorare sulla testa dei suoi calciatori. Nelle ultime partite, al di là dei problemi di gioco, di schemi e di modulo, è parso preoccupante lo stato mentale dei neroazzurri, che appaiono disorientati, molli in campo e poco determinati. Tuttavia l’allenatore deve anche arginare alcuni problemi imbarazzanti della propria compagine. Il centrocampo sta facendo troppa fatica a gestire le due fasi di gioco; infatti in quella difensiva si ritrova frequentemente a correre a vuoto ed in quella offensiva è spesso assente: il reparto d’attacco non è così aiutato abbastanza e nei contropiedi il centrocampo è sempre solo. Difensivamente, invece, i tre centrali non hanno ancora assimilato i movimenti e questo fattore lascia ampi spazi agli avversari, che riescono benissimo ad incunearsi nelle larghe maglie della difesa nerazzurra.
Contro il Novara deve essere l’occasione per dare la sterzata che tutto il mondo interista aspetta dalla squadra; il tempo non è amico del Gasp e se vuole dimostrare di essere un professore del calcio deve cominciare a vincere.