Senza alzare troppo la voce si può, forse, affermare che la Juventus in Europa può togliersi delle belle soddisfazioni. La squadra di Antonio Conte ha tutte le carte in regola per non sfigurare al cospetto delle grandi del continente. Nel frattempo di fatto ha ipotecato il passaggio del turno con una prova solida in un ambiente ostile (a livello sportivo). Non ha messo in campo la migliore prestazione, ma ha mostrato una solidità importante, raggiungendo con questa gara l’invidiabile bottino di miglior difesa, a pari merito con il Psg, della Champions. Il tutto, bisogna dirlo, grazie a un centrocampo di livello mondiale per intensità e qualità. Non dimentichiamoci che sulla corsia di sinistra mancava la spinta di Asamoah, mentre la difesa era orfana della grinta di Chiellini, degnamente sostituito da Martin Caceres. È una Juve compatta che vuole stupire con la spensieratezza di chi sa che d’ora in avanti ogni traguardo raggiunto è importante. Sembra di rivedere lo stesso spirito che nella passata stagione ha portato alla vittoria dello scudetto. Anche il condottiero Antonio Conte ha ritrovato la tranquillità necessaria, ottenendo delle belle risposte da tutta la rosa. In questo gruppo non vede l’ora di farsi notare anche Anelka, un asso in più nella manica dello staff bianconero. Detto questo non va sottovalutato il lavoro fatto da Vucinic (se sta bene è insostituibile) e da Matri che si è ripreso la scena. L’ex cagliaritano cresciuto nelle giovanili del Milan, fino a dicembre 2011, era stato strepitoso, poi era finito ai margini del progetto per un 2012 avaro di emozioni. Con gennaio 2013 è tornato desideroso di dimostrare di essere un top player affidabile made in Vinovo: fra gli attaccanti della rosa è l’unico centravanti d’area, lesto a ribattere in rete le ribattute dei difensori o a spingere oltre la linea della porta le parate dei portieri; svolge anche un lavoro sporco di fatica, correndo a destra e a sinistra in pressing sugli avversari. È l’ennesima dimostrazione che Antonio Conte sa scegliere il momento propizio dei suoi attaccanti: un mese tocca a Quagliarella, un mese a Matri…
… lo stesso Giovinco che ha giocato più minuti di tutti i suoi colleghi di reparto sta rifiatando e viene impiegato a partita in corso. Non c’è che dire. Se prima si pensava che la Juve fosse una compagine adatta solo al campionato italiano, adesso bisogna ricredersi. Peccato dover registrare il passaggio a vuoto del mese di gennaio che ha ridotto il margine di vantaggio sulla seconda in classifica.; ma, forse, qualche battuta d’arresto ha permesso anche di mettere i piedi a terra e di non far pensare alla squadra di avere chiuso anzitempo la pratica tricolore.