Altro che “finto nueve”: all’Inter, con Eder, Spalletti ha inventato proprio il “nueve inexistente”. Eder riesce nell’impresa non solo di non dare punti di riferimento agli avversari, ma nemmeno ai suoi compagni. Contro il Real Benevento, così pareva nel primo tempo, i bauscia hanno propinato un inizio pietoso. Le squadre si sono equivalse con una piccola prevalenza dei campani; d’altra parte, da dicembre alla scorsa giornata di campionato, avevano fatto i medesimi punti. La squadra nerazzurra pareva impaurita, nessuno arrischiava un dribbling, il popolo nerazzurro fischiava a più non posso abbattendo ancor più il morale dei propri beniamini. Rafinha giocherellava per il campo, avulso dal gioco della squadra che, viceversa, continuava a impostare con i piedi quadri di Vecino e Gagliardini. Costoro paiono così complementari fra loro come neanche la Bonino e Tabacci riescono ad esserlo. Il portoghese mostra sprazzi di classe superiore ma ha bisogno di allenamento per tornare a certi livelli. Perisic inesistente e Candreva ha cominciato a giocare quando, nella ripresa, l’allenatore lo ha spostato in centro dietro Eder, cioè nel suo vero ruolo. Con l’ingresso di Karamoh si è finalmente visto in campo un attaccante che si muoveva con i tempi giusti, non aveva paura di sbagliare e specialmente correva. Pareva Renzi quando era sceso in campo ai tempi del re dello streaming: Bersani. Una ventata di nuovo, una grande speranza di riforme e semplificazioni. Speriamo che il francesino stia più tranquillo e coperto, niente referendum fra i tifosi: o dite che sono il migliore o mi ritiro. Al limite inserisca un “forse”, è sempre meglio. Sarebbe stato giusto inserire anche Pinamonti anziché l’inutile Eder ma, appena entrato Karamoh, la Beneamata è passata in vantaggio e così Spalletti ha preferito dar fiducia a chi in tre minuti, con capocciate di Skriniar e Ranocchia, stava abbattendo la squadra beneventana.
CHE BEL BENEVENTO
Questa, dopo gli acquisti di gennaio, non è più come gioco la cenerentola del campionato, anzi: Sandro è un signor centrocampista, ha difeso a uomo su Rafinha e appena in possesso di palla lo si è visto buttarsi in area per concludere. Bravi i giallorossi per tutto l’incontro: conoscono e compiono a memoria i movimenti provati negli allenamenti settimanali. Fossero partiti con questo assetto ad inizio stagione, non sarebbero il fanalino di coda. Forte Brignola, un cicciottello tipo partite fra dopolavoristi: brevilineo con un sinistro splendido. Ha fatto impazzire D’Ambrosio – non è l’unico – imponendosi con dribbling e assist splendidi. Nell’Inter va sottolineato l’inserimento, sempre più positivo, di Cancelo, un difensore con i piedi di velluto e autore dei due assist per le reti. In completa involuzione Gagliardini: quando va avanti pare un difensore, quando deve difendere sembra un attaccante. È un ragazzo da ricostruire, come diversi suoi compagni. La prossima domenica ci sarà il derby della Madonnina: con un’Inter così non vorrei venisse sospeso, per manifesta inferiorità nei confronti di un Milan considerato stellare dai propri tifosi, solo da loro. Il Sassuolo, contro la Lazio, non è praticamente sceso in campo. Cinque minuti e Milinkovic aveva già uccellato Consigli alla grande. Poi ci ha pensato l’arbitro penalizzando i neroverdi con un rigore che definire inesistente è poco. Il resto è stata tutta discesa per i laziali. Juventus vs Atalanta rinviata per neve: se il Napoli vincerà la partita del lunedì a Cagliari, sarà una bella botta psicologica per la Gobba. Strepitosa rete di Zapata in Samp vs Udinese: corsa da area ad area con palla al piede, avversario trascinato per il campo e splendida conclusione con pallonetto e rete. Si allarga la lotta per far compagnia al Benevento in B nella prossima stagione: hanno vinto Hellas Verona e Spal, quest’ultima in casa del Crotone trascinandolo nei pasticci. In zona pericolosa sono scese anche Sassuolo e Chievo; sarà una bella lotta, in primavera vedremo chi ne avrà di più.
IL MILAN SA SOLO VINCERE
Roma vs Milan con un primo tempo degno del campionato svizzero. Non un tiro in porta nè un’azione pericolosa. Da sottolineare, dopo un quarto d’ora ,l’abbassamento del ritmo di gioco e un bel dribbling di Schick che, lasciati sul posto due difensori dei casciavit, non ha trovato sbocchi verso i compagni. Squadre corte, entrambe più interessate a difendere che attaccare, e che paiono accontentarsi del pareggio. Forse c’era un rigorino per la Maggica ma niente di eclatante; le contendenti hanno giocato a specchio con il 4-3-3 e nei giallorossi si è sentita l’assenza di un acchiappa palloni come Dzeko. I rossoneri si sono mossi secondo i dettami di Gattuso: primo non prendere reti, se poi si segna meglio. Infatti all’inizio della ripresa, palla buttata in avanti, cross di Suso, errore di Manolas e rete di Cutrone. Finalmente le squadre hanno dovuto alzare i ritmi, si sono allungate e il gioco è parso più decente. Roma determinata ma poco lucida, pochi giocatori ad accompagnare gli attacchi,rossoneri bloccati in difesa con buone opportunità di ripartenze. Infatti le situazioni più pericolose le ha create il Milan fino ad arrivare al raddoppio con una splendida rete di Calabria; poi solo confusione. Il Milan è ora a sette punti dalla zona Champions: con la vittoria la prossima domenica nel derby, si porterà a quattro punti dalla sospirata partecipazione alla grande coppa. I giallorossi sono messi come l’Inter, un poco scoppiati. Solo una domanda: in un campionato di livello così basso, è possibile non ci sia posto per Cassano? Due tocchi dei suoi varrebbero il prezzo del biglietto. Domenica prossima si vota. È un dovere, ma specialmente un diritto: dobbiamo utilizzarlo. Chi non lo farà non rompa poi le sacre corbelle con i soliti ragli: bisognerebbe, si dovrebbe, io avrei fatto. Alza le chiappe dalla sedia, vai al seggio e vota chi pensi possa meglio guidare il Paese più bello del mondo, la nostra Italia!