Come dopo ogni partita di campionato che si rispetti sono arrivate puntuali, anche questo lunedì, le pagelle. In questo caso abbiamo potuto però leggere dei giudizi su un match un po’ particolare: il nostro programma nazionale di riforma per il 2014 contro il Consiglio d’Europa. Il team Italia guidato da Mister Renzi gioca bene, ma ci sono ancora alcuni punti deboli su cui lavorare durante la settimana.
La situazione del mercato del lavoro in Italia è, infatti, ulteriormente peggiorata nel 2013, con un tasso di disoccupazione salito al 12,2% e la disoccupazione giovanile che è arrivata al 40%. Da questo punto di vista l’Europa ci chiede di garantire una corretta attuazione e un attento monitoraggio degli effetti delle recenti riforme in materia di mercato del lavoro. Questo passaggio è, infatti, fondamentale per ottenere i benefici previsti in termini di una flessibilità meglio regolamentata, sia in entrata che in uscita, e da un più moderno ed efficace sistema di ammortizzatori sociali.
Dopo i ritardi registrati negli ultimi anni ci è stato, quindi, rimarcato come sia necessario progredire rapidamente con piani di miglioramento dell’efficacia dei servizi di collocamento rafforzando i servizi pubblici, anche attraverso la partnership sussidiaria con i privati, per l’impiego. Bruxelles, inoltre, pur riconoscendo quanto già fatto, ci sprona a integrare le misure intese a promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro a breve termine con altre azioni specifiche volte a ridurre la segmentazione del nostro mercato del lavoro. Questo continua a essere, infatti, segmentato e caratterizzato da scarsa partecipazione, in particolare delle donne e dei giovani
Giudizi simili sul nostro stato di forma ci arrivano anche, però, da osservatori nazionali quali l’Istat, che ha analizzato, più nel dettaglio, le nostre prestazioni negli ultimi tre mesi. Ad aprile 2014 gli occupati sono stati infatti, secondo quanto registrato dal nostro istituto di statistica, 22 milioni 295 mila, in diminuzione dello 0,3% rispetto al mese precedente (-68 mila) e dello 0,8% su base annua (-181 mila).
Allo stesso tempo, il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 216 mila, è diminuito dello 0,4% rispetto al mese precedente (-14 mila), ma aumentato di ben il 4,5% su base annua (+138 mila). Il tasso di disoccupazione è pari, così, al 12,6%, invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 0,6 punti percentuali nei dodici mesi. In particolare, ci segnala sempre l’Istat, il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 ed i 24 anni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 43,3%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di quasi 4 punti percentuale nel confronto tendenziale.
In queste condizioni, quindi, il nostro Paese si avvicina alla difficile competizione rappresentata dal semestre italiano di presidenza dell’Unione europea. C’è da sperare che tutti i giocatori diano il loro massimo e che questa sfida rappresenti per l’Italia una grande vittoria. Solo così, infatti, il team Italia, il suo allenatore, e tutto lo staff, potranno legittimamente aspirare a pagelle più gratificanti da parte di questi importanti, e sempre estremamente scrupolosi nei nostri confronti, osservatori internazionali.
In collaborazione con www.amicimarcobiagi.com