Il grande William Shakespeare diceva che “la gelosia è un mostro dagli occhi verdi che schernisce la carne di cui si nutre”. Ieri a Genova si è consumata una tragedia che davvero si spiega solo con la cieca follia scatenata nella mente umana da questo sentimento. Un 70enne di Genova ha infatti ucciso due vicini di casa, la moglie e poi, dopo essersi barricato nella sua abitazione, si è a sua volta sparato alla tempia, suicidandosi.
Una strage tra persone anziane che non ha vere spiegazioni, se non il mostro dagli occhi verdi. Secondo la ricostruzione della Polizia, Carlo Trabona, di origini siciliane, muratore in pensione con un precedente per omicidio volontario nel 1977, è andato in un bar vicino a casa dove ha colpito due fratelli, suoi vecchi conoscenti e coetanei, uno alla testa e uno all’addome: entrambi sono morti poco dopo il ricovero in ospedale.
Pare che la lite sia partita dalle accuse dello stesso Trabona nei confronti dei due, presunti amanti della moglie. Accuse ritenute assolutamente inventate, senza alcun riscontro di realtà. Certo, con le due vittime c’era un rapporto d frequentazione, ma è evidente che sono stati sottovalutati i problemi psichici dell’omicida. Che poi ha ucciso la moglie e non ha voluto, alla fine, ascoltare la dirigente della sezione omicidi della Squadra mobile Alessandra Bucci, che ha tentato inutilmente di trattare con lui.
L’episodio è terribile e ci parla di una tragedia che, come ricordavamo all’inizio, è antica almeno quanto i drammi di Shakespeare. E tuttavia il senso di frustrazione che ci attanaglia quando sentiamo storie di questo tipo ha qualcosa di specificamente contemporaneo. Possibile che nessun avesse avvertito il disagio mentale di quest’uomo? Perché sua moglie non ha avuto la possibilità di confidare a qualcuno le ossessioni del marito? Davvero la vita nelle nostre metropoli è quella di un arido e "popoloso deserto", senza servizi sociali, che siano davvero tali?
La notte di Capodanno un’altra storia, accaduta a Carmagnola, vicino a Torino, aveva creato sconcerto. Una 38 enne, separata e in depressione, tornata a vivere coi suoi genitori, li ha ammazzati entrambi la notte di San Silvestro. Il movente nella sua confessione è stato: "Mi controllavano". Nel recente passato un’aggressione al marito, che poi aveva ritirato la denuncia nei suoi confronti.
Sembra che nel nostro Paese sia impossibile prevenire anche i misfatti più prevedibili e quasi scontati. Si è fatto qualcosa in materia di violenze contro le donne grazie alla nuova legge sullo stalking, ma non basta. La convivenza sociale delega ogni problema alla giustizia penale e alla repressione di Polizia, ma prima che tutto precipiti c’è un vuoto drammatico, che si manifesta e di cui nessuno, a volte, si sente responsabile.