Ci pensa l’Inter a macchiare la serie positiva italiana in Champions League. Tutto (fin troppo) bene nel doppio confronto con l’Inghilterra affrontato da Milan e Napoli, male a Marsiglia: Claudio Ranieri si lamenta unicamente per il risultato, salvando la prova. Magra consolazione. Resta la realtà di una serie che ha portato sei sconfitte nelle ultime sette partite, comprendendo coppa Italia e campionato. E rimane l’impressione di una squadra senza identità, in cui stia prevalendo la paura di incassare sempre un gol senza – in compenso – segnarne: con ieri sera siamo a quattro partite consecutive all’asciutto, in presenza di scelte in teoria giuste ma in pratica fallimentari, come quella di rispolverare Zarate in prima linea insieme con Forlan. Ma l’Inter paga passo dopo passo le scellerate scelte estive poi replicate al mercato invernale, tra cessioni inopportune, conferme bolse e acquisti scialbi, senza dimenticare la gestione dell’aspetto tecnico. Ci sono ancora 90 minuti per recuperare però occorre affrontarli senza illusioni e con disincanto: nel girone eliminatorio la squadra di Deschamps ha costruito la qualificazione proprio sui risultati in trasferta (due vittorie e un pareggio).
La caduta dell’Inter non deve mettere in ombra, comunque, quanto costruito in precedenza. Vero che la rappresentanza inglese attuale non esalta (basti vedere la classifica e i risultati recenti di Arsenal e Chelsea), però Milan e Napoli hanno proposto quanto ci si attendeva da loro, soprattutto per il fatto di giocare in casa. Due prove di forza di ottimo livello, propedeutica – quella rossonera – per avvicinare al meglio la scontro diretto con la Juventus; curativa – quella azzurra – per rivitalizzare una squadra che aveva perso feeling con il campionato. Partite vincenti e convincenti, che hanno posto in crisi le avversarie e hanno messo (quasi) al sicuro l’accesso ai quarti. A petto di affrontare con la stessa determinazione le gare di ritorno. Anche perché la Champions ha confermato pure nella prima tornata di scontri diretti il grande equilibrio che la contraddistingue: il clamoroso bis del Basilea (dopo aver cacciato il Manchester United, ha battuto il Bayern), il pareggio imposto dal Cska Mosca al Real Madrid, la sconfitta di misura dell’Apoel Nicosia in casa del Lione.
Nessuno dev’essere sottovalutato, tutti sono da rispettare. Sperando che se ne ricordino oggi Lazio (soprattutto) e Udinese in Europa League: serve un cambio di marcia per non ritrovare l’Italia azzerata nel torneo, con proiezioni negativa sul ranking Uefa.