L’Inter pareggia in casa contro il Cagliari e la società se la prende con gli arbitri. I neroazzurri vanno subito in vantaggio con il gol di Palacio su assist di Cassano, ma poi smettono di giocare, dietro la difesa balla e i sardi prima pareggiano e poi vanno in vantaggio grazie alla doppietta di Sau. Solo grazie ad un autogol di Astori arriva il punto per la squadra di casa. Stramaccioni viene espulso su un rigore non dato per un fallo ancora di Astori su Ranocchia, che era visibile chiaramente anche dall’ultimo posto del terzo anello del Meazza, ma non è stato tale per il signor Giacomelli. Moratti impone il silenzio stampa e se la prende con gli arbitri. La polemica con toni accesi innescata dal presidente della Benamata sembra eccessiva agli occhi di tutti, anche perché arriva dopo un cambio radicale della società in questa stagione per quanto concerne il commento degli errori arbitrali. Tuttavia, se contro la Juventus i neroazzurri avevano vinto nonostante i grossolani errori dell’arbitro, contro Atalanta e Cagliari le sviste dei direttori di gara hanno inficiato il risultato solo in parte. Zanetti e compagni dopo la vittoriosa trasferta di Torino non hanno dato seguito alla grande prestazione avuta contro i bianconeri perdendo punti preziosi più per demeriti propri che per errori esterni.
Risulta invece agghiacciante che a rispondere a Moratti, al posto degli arbitri, ci abbia pensato la società Juventus. Una coda paglierina che ha subito indossato la toga avvocatesca in difesa dei fischietti italiani. Una società condannata che rispolvera una relazione sulla prescrizione di un’altra società dimostra solo che finalmente la Juventus non nega più Calciopoli, ma è diventata consapevole del proprio coinvolgimento tanto da sentirsi chiamata in causa quando si parla di quello scandalo passato.
In attesa di sapere e capire se la frase dell’arbitro Giacomelli “Voi interisti dovete stare zitti!” sia stata effettivamente detta, è importante concentrarsi anche sul gioco di un Inter che non riesce a trovare il suo sistema di gioco, la sua identità. Il gruppo è unito, le individualità ci sono, per far partire il progetto serve l’identità di gioco. Stramaccioni e la squadra non devono farsi distrarre dalle polemiche settimanali. È necessario lavorare per rendere la grande prestazione allo Juventus Stadium il normale gioco dei neroazzurri.
Giovedì si riparte dall’Europa, senza pensieri e senza ombre. Calciopoli ha insegnato che il marcio viene alla luce e i colpevoli vengono condannati, l’importante è restare attenti a ciò accade.