Senza fine: non si può definire in altro modo la crisi che sta attanagliando gambe e testa dell’Inter. Dice bene chi sottolinea che, in altri tempi, il colpo di testa di Pazzini sarebbe entrato. Se manca la serenità tutto il resto viene (negativamente) di conseguenza. Stavolta, rispetto alle sconfitte precedenti, è mancata anche la prestazione da parte dei nerazzurri. il Napoli non ha dovuto faticare più di tanto per conquistare la terza vittoria consecutiva in campionato: partita gestita in scioltezza di fronte alla disarmante prova altrui. Resta ora da vedere che cosa farà Moratti, parso non particolarmente rassicurante nei confronti di Ranieri con le scarne dichiarazioni rilasciate durante la settimana. Una precarietà che non sottende invece la posizione di Luis Enrique, altro grande punto interrogativo della giornata. La Roma, abbiamo ripetuto, è al momento una grande incompiuta: disfa regolarmente quanto tesse nelle giornate precedenti. Stavolta riesce anche a farsi del male da sola, con la decisione del tecnico di tenere in tribuna De Rossi per una questione comportamentale. Una decisione che ha privato i giallorossi del suo punto di riferimento in campo (e con Totti squalificato): s’è visto com’è andata a Bergamo. Luis Enrique ha avuto il sostegno della società, che reputa queste scelte come essenziali per un cammino di crescita: la squadra, nell’immediato, non pare averlo capito, vista l’isteria che ha dominato il confronto con l’Atalanta. E resta da attendere come saprà accettare quest’impostazione l’ambiente giallorosso.
Una doppia battuta d’arresto grave in prospettiva Champions, visto che Udinese e Lazio riprendono il cammino in coppia al terzo posto. La squadra di Guidolin ritrova Di Natale (gol numero 18) e la vittoria in trasferta che mancava da tre turni. Una vittoria di tutto rispetto, visto il momento positivo che stava attraversando il Bologna. La Lazio esce invece fuori bene dalla commedia degli equivoci andata in scena dall’immediata vigilia di Europa League. Certo, la Fiorentina è un’avversaria che tutti vorrebbero trovarsi di fronte in questo momento, però riassaporare i tre punti e il gol di Klose servirà (si spera) a stemperare le tensioni interne deflagrate in questi giorni. E occhio al Napoli, cui l’effetto Champions League porta benefiche conseguenze anche in campionato, come detto. La vittoria sull’Inter è servita per lasciare dietro i nerazzurri e per superare la Roma. E il duo Udinese-Lazio dista solo cinque punti.
Sul fondo Siena e Lecce si divertono ad allargare i confini della zona pericolo. Ora anche la Fiorentina deve prestare molta attenzione pagando, in questo modo, le scelte controverse di mercato. Una nota di merito per il Catania, che Montella sta conducendo a livelli non preventivabili, e una di demerito per gli arbitri. Le brutture non si sono viste soltanto a San Siro. Tra Genova, Verona, Siena e Bologna la galleria degli orrori si è parecchio arricchita, non bastano le scuse di Nicchi per concedere comprensione. Come non basta intestardirsi sulla sacralità del calcio per non invocare la tecnologia anche negli stadi: qualcuno avvisi Blatter che, mentre lui dormiva sonni tranquilli nella sua Svizzera, social network vari trasmettevano in tempo reale le nefandezze di Milan-Juventus. Il mondo va avanti, la Fifa no. A meno che non si tratti di trovare altri soldi con cui fare cassa.