Santoro inizia con un po’ di domande retoriche su cosa racconteranno i posteri della tv di questo periodo. Della tv che racconta la realtà, di quella che la nasconde, di quella fatta anche solo per distrarre da quello che succede. Si capisce in quale genere iscrive la sua. E con la solita malizia spara subito qualche minuto di Lele Mora che durante un party risponde gentilmente a delle domande. E poi qualche minuto dello stesso Mora che insulta brutalmente Formigli al telefono, dando a lui e a Santoro dei comunisti di m…, sperando che finalmente i fascisti gli possano spezzare le gambe: Annozero può cominciare.
E si comincia con facce pulite di ragazzine che alla manifestazione delle donne invocano il merito al posto delle raccomandazioni. Stacco netto su Formigli che provoca Ferrara e Santanchè dicendo: “Siete passati dal Family Day al bunga bunga”. Poi Ferrara, che con grande convinzione sostiene la tesi della nipote di Mubarak (ancora! Lo stesso giorno in cui De Rita ha scritto sul Corriere che non ci crede nemmeno il suo portiere rumeno…), quindi compare La Russa che – come risulta da più telecamere – pesta visibilmente i piedi a Formigli, forse per sfogarsi delle sue domande insistentemente provocatorie.
Santoro ha buon gioco nel far vedere le assai stizzite reazioni del pubblico di Ferrara alla presenza tra loro di Formigli, perché la figura che fa non è certo buona…, ma andare là, nella tana del lupo a dire 100 volte “Siete passati dalla difesa della famiglia alla difesa del bunga bunga” significa voler estrarre quanto di peggio si può estrarre da qualche incallito conservatore che si trova di fronte ad una telecamera “rossa”.
Santoro chiede a Storace se oggi c’è o no libertà di stampa intorno alle vicende di Berlusconi, e Storace dice che se ne parla fin troppo, infilandosi anche lui in una faticosa dimostrazione che la concussione non c’è stata… perché qualunque pubblico amministratore lo ha comunque fatto più volte nella sua carriera: quindi tutti colpevoli, nessun colpevole.
Visto che molti se la prendono con la diffusione delle intercettazioni, Santoro fa vedere un racconto fatto a disegni e didascalie che ricostruisce la serata in questura e i rapporti di Ruby con le amiche nemiche/prostitute senza fare ricorso ad alcuna intercettazione per dimostrare che anche senza quelle la sostanza non cambia. Come da prevedibile copione, la Lorenzin attacca con l’argomento della privacy e si scatena la solita rissa che porta fuori tema.
La Serracchiani sostiene che se uno come Storace afferma che la concussione è un fatto normale, a lei questo fa semplicemente schifo. Storace reagisce, la insulta, ed è subito rissa. Per fortuna dura poco, e quando l’audio torna comprensibile, la Serracchiani dice semplicemente che la storia della privacy non è applicabile a notizie che fanno parte di atti che sono del tutto pubblici. Dopo un battibecco tra Serracchiani e Lorenzin, Santoro sintetizza che sulla famosa telefonata ci sono due interpretazioni, e che per sapere la verità ci vuole giustamente un processo. Cerca anche di dimostrare che i magistrati hanno deciso di approfondire a fronte delle tante e contraddittorie deposizioni di Ruby. Storace richiama l’attenzione sul fatto che questa inchiesta è arrivata al gip con un velocità tanto straordinaria da risultare del tutto dubbia.
Gad Lerner rischia la domanda a Storace e Lorenzin: al di là degli schieramenti e delle difese d’ufficio, gli fa problema che il Presidente del Consiglio si comporti come si comporta, mescolando vita pubblica e vita privata, mettendo in imbarazzo il paese? Lorenzin sostiene che dal ‘96 ha visto le più truci rappresentazioni di Berlusconi, e quindi questa di cui si parla è solo l’ennesima a cui lei e metà dell’Italia non crede assolutamente.
Servizio con Formigli che chiede in un ristorante a ragazze che vorrebbero fare tv cosa sarebbero disposte a fare per partecipare a un programma… anche ad andare con Berlusconi? Loro in sostanza rispondono che ci andrebbero volentieri, non escludendo nemmeno il “bunga bunga”. L’ultima domanda era: “Quando hai raccontato a tua madre che non sei andata da Berlusconi, che t’ha detto?”. La risposta è stata:”Che ho perso un’occasione”. Ambra Angiolini tocca un punto sostanziale: “Che noia parlare ancora di Berlusconi, ma che tristezza questa sensazione che tutto dipenda da Berlusconi, la fortuna nel lavoro, un programma tv, la fortuna in politica. Il vero problema è che Berlusconi dilaga ovunque con la sua visione del mondo e il suo modo di essere, facendo dimenticare la realtà, i problemi del lavoro e della vita di tutti i giorni”.
A rinforzo delle sue tesi si intervista la vincitrice di Amici, che concorre a Sanremo, che con molta dignità dichiara di essere scesa in piazza con le donne per difendere il valore del merito e l’onestà dei comportamenti. La Lorenzin fa un lungo monologo che sembra quasi dar ragione ad Ambra e a un certo punto le scappa pure che “non è mica normale pensare che ciascuno può fare quello che gli pare”…ohi ohi…e infatti Santoro assapora l’autogol e tace.
Storace sostiene che le donne della manifestazione sono però state strumentalizzate da partiti che hanno portato – non in camera, ma alla Camera – Luxuria e Cicciolina. Si intervistano da Latina le donne in sciopero da gennaio, che interpellate sul loro concetto di dignità, rispondono che consiste nel poter lavorare e non nell’andare alle feste. E nel poter pensare di avere una qualche prospettiva.
Travaglio ricorda tutta la trafila giudiziaria di questi giorni, analizza le conclusioni del gip, ricorda che se fosse stato vero che Berlusconi credeva alla maggiore età di Ruby, non avrebbe avuto bisogno di farla affidare a chicchessia, perché in quanto maggiorenne avrebbe potuto uscire da sola. Evidenzia accuratamente i punti che hanno convinto il gip della fondatezza delle accuse.
Si proietta una chiacchierata tra Formigli e il fratello della allora minorenne Noemi, piuttosto imbarazzante. Anche perché permette a Santoro di dubitare che le foto innocenti siano state acquistate dai giornali “di famiglia” del Premier per acquistarne anche alcune meno innocenti. La Innocenzi fa parlare la sedicenne che ha scritto una lettera aperta a Ruby: secondo lei, le ragazze che prima avevano affermato di essere disposte a tutto sono ragazze sfortunate perché non sono state educate e non hanno avuto buoni esempi dagli adulti. La Lorenzin concorda che il problema è l’educazione e la famiglia. E per una volta le donne di destra e di sinistra si trovano d’accordo.
Si finisce con Vauro, che stavolta fa sorridere tutti perché sfotte un po’ tutti con un’ironia un po’ migliore del solito. Sorride Storace e sorride, anche se adenti un po’ stretti, anche la Lorenzin.
Sembra quasi che, cercando di dimenticare il contesto, quando si è parlato di educazione e di necessità di buon esempio, i nemici politici si sono trovati d’accordo. Merito di ospiti più civili del solito.