In tempi di crisi è importante tenere alto il morale delle truppe, quindi accomodatevi e fatevi una grassa e salutare risata leggendo quanto segue. «Alcuni derivati, come i Credit Default Swaps, dovrebbero essere messi al bando perché sono mezzi di distruzione». Lo ha detto il finanziere George Soros in un editoriale per il Financial Times dal titolo: “Le mie tre proposte per riformare il sistema finanziario”.
Secondo Soros, con i cds, strumenti che assicurano contro il rischio di insolvenza degli emittenti di obbligazioni, «è come comprare una polizza assicurativa sulla vita di un altro con la licenza di ucciderlo». Infatti, spiega il finanziere di origine ungherese, «in alcuni casi gli investitori che hanno nel proprio paniere i Cds hanno più interesse a veder fallire una società perché possono guadagnare più soldi rispetto ad una eventuale ristrutturazione della stessa».
Le altre due proposte di Soros prevedono l’intervento da parte delle autorità quando ci si rende conto che le bolle speculative stanno crescendo troppo e un controllo sulla disponibilità del credito. Infatti, scrive Soros, per controllare le bolle «non basta il controllo dell’offerta di moneta, ma bisogna tenere sotto controllo anche la disponibilità del credito». Meraviglioso, Dracula che fa il testimone dell’Avis.
Quindi, per l’ex devastatore di economia mondiale tramutatosi in filantropo – in effetti, al netto dell’attività criminale, anche Jack lo Squartatore era uno stimato chirurgo – il problema non sono le aziende sovradimensionate e sopravvalutate che truccano i bilanci o le banche che operano con leva di 1 a 60 e nascondono i titoli tossici negli assets o ancora gli Stati che continuano a creare debito e a indicizzare le proprie obbligazioni con tassi d’inflazione taroccata come fa l’Argentina: no, il problema sono gli investitori che, consci di questa colossale messa in scena, si difendono attraverso i cds e fanno soldi.
Esattamente come li ha fatti, massacrando lira e sterlina, l’ex speculatore Soros: che, come gli ex fumatori, una volta abbandonato il vizio diventano insopportabili peggio di quando speculavano. Va beh, almeno abbiamo fatto due risate. Meno da ridere è il tentativo di Obama di riformare i mercati, un azzardo che rischia di devastare i mercati in un momento di enorme crisi che – al di là dei falsi green shots di metà maggio – deve ancora farci vedere il peggio.
Basta dare un’occhiata alla tabella tendenziale dei cds europei, dell’Europa dell’Est e di alcuni paesi mediorientali. Dubai è al collasso, l’Ucraina anche e questo significa tracollo del Baltico, la Svezia segue a ruota essendo esposta per 75 miliardi di euro nel mercato lettone: Soros vorrebbe mettere fuorilegge i cds, ovvero eliminare le analisi del sangue dei paesi, le cartine di tornasole di come stanno davvero le cose al di là delle idiozie ottimistiche di qualcuno (prontamente smentite dai fatti pochi giorni fa), al di là e al di qua dell’Atlantico.
I dati macro parlano chiaro: il mercato immobiliare non riparte, la disoccupazione cresce in maniera incontrollata, le aziende falliscono perché nonostante tutto le banche non concedono credito, la produzione industriale è a zero, l’export un incubo. C’è da sperare che la Cina continui nel suo intento suicida di politica protezionistica verso l’Occidente: il “buy chinese” sarà la chiave per devastare quell’economia, incapace di crescere ai livelli a cui è cresciuta finora senza essere totalmente esposta all’enorme mercato del debito mondiale (Usa in primo luogo). I quali, però, temono che venga scaricato il loro debito, ovvero le obbligazioni del Treasury assicurate dalle riserve cinesi e russe: è chiaro, però, che se Mosca e Pechino proseguiranno su questa strada, magari con l’aggravante di credere davvero alla nascita di una nuova moneta per indicizzare i commerci mondiali ed eliminare il dollaro, la loro fine sarà questione di mesi.
Ripeto, il fatto che uno come Soros proponga di eliminare i cds deve farci paura, davvero paura: significa che questa è la politica dell’amministrazione Obama per intorbidire le acque in attesa che il Tarp, in qualche modo, faccia pulizia tra i debiti accumulati. Le banche statunitensi sono tutte potenzialmente insolventi, la grande industria langue, Wall Street campa solo di speculazione sulle commodities: quando il grido diviene “regolare, regolare, regolare” significa che gli Stati vogliono controllare il mercato e soprattutto le notizie che da esso provengono.
Togliere i cds sarebbe come invocare la censura sui mercati, un atto dittatoriale e antidemocratico tipico dei personaggi alla Soros, divenuti ora i valorosi cavalieri bianchi della rivoluzione populista e pro-lobbies di Obama, più che un presidente una vera e propria disgrazia per l’economia e la finanza mondiale.
Guardate quei grafici, guardate quelle cifre: settimana prossima ne pubblicheremo altri, per confrontarli e vedere come davvero vanno le cose nel mondo. Non fatevi abbindolare dai facili affabulatori dell’ottimismo di parte, la situazione è seria: mercoledì sul Financial Times, proprio sotto il delirante articolo di George Soros, Martin Wolf spiegava con chirurgica spietatezza come la crisi attuale stia evolvendo in maniera anche peggiore della Grande Depressione, dati e grafici alla mano. Vogliono farvi tacere e mantenervi nell’ignoranza: non permettetelo, imparate a leggere i grafici e l’andamento dei cds. Non servono a speculare ma a provare la febbre: meglio prevenire che curare.