Con il rotondo 4-1 rifilato all’Atalanta la Juventus ha chiuso un 2013 da grande squadra insaziabile. Un dettaglio mostra meglio di ogni analisi tecnico-tattica qual è lo spirito della Juventus 3.0 di Antonio Conte. A Bergamo è il minuto 89, i bianconeri hanno messo in cassaforte il risultato grazie ai tre gol di vantaggio e i bergamaschi non hanno più la grinta messa in mostra nel primo tempo. Tutto tranquillo, tutto sotto controllo, tre punti e nona vittoria di fila in ghiaccio. Eppure… Eppure Lichtsteiner e Padoin non tengono la posizione, cincischiano, non portano il pressing: tutto lì, a pochi metri da Conte. Che non ci pensa due volte: li richiama a gran voce, non tollera pause, non ammette amnesie, tutti devono stare ferocemente sul pezzo. Insaziabile e implacabile. Quell’89° minuto è la sintesi, la quintessenza della Juve attuale. Dopo due scudetti vinti e i patemi di inizio stagione, caratterizzati dai troppi gol subiti, Conte ha avviato l’evoluzione spietata della specie. Nel calcio la Zebra è più feroce della Lupa (e a inizio gennaio assisteremo allo scontro diretto). Intanto Antonio Conte ha scavato un fossato largo cinque punti; è il vantaggio sulla Roma di Garcia che pure sta marciando con ampie falcate. Mai nessuna squadra è arrivata così in alto. E se si calcola l’intero il record di punti collezionati è davvero impressionante, così pure la media dei gol fatti. Numeri da primato. Secondo Football Data, la Juve, totalizzato 46 punti su 51 a disposizione in 17 giornate, viaggia alla media di 2,70 a partita. Lo scorso anno alla pausa natalizia la Juventus era in testa con 44 punti in 18 giornate (media 2,44 a incontro) e due anni fa – prima stagione con Conte allenatore – i bianconeri comandavano la classifica alla pari del Milan, 34 punti a testa in 16 giornate (2,12 di media a partita). Insomma, un guadagno puntimedi-partita di 0,58. Impressionante anche il miglioramento in attacco: 39 gol segnati dopo 17 partite (due anni fa erano “appena” 28). Ma è Juve record anche per quanto concerne le 37 giornate di serie A disputate nell’anno solare, da gennaio a ieri: in 37 partite ben 89 punti, vincendo 28 volte, pareggiando 5 e perdendo 4 sole gare, 71 i gol segnati, 24 le reti subite, alla media di 2,41 punti-partita. Le statistiche di Football Data lo confermano:
La Juventus 3.0 di Conte è la squadra che ha fatto record di punti in un anno solare da quando si assegnano i tre punti a vittoria (campionato ’94-95), quella che in questo 2013 ha vinto di più, ha perso di meno, ha pareggiato di meno, ha la difesa più ermetica ed è anche stata la squadra fair play con sole 72 ammonizioni rimediate. Forse il primato più sorprendente, ma anche più bello: sta a significare che si può giocare con grinta, con determinazione, con feroce intensità, ma “all’inglese”, cioè senza trasformare troppo la ruvidezza in cattiveria. Peccato solo per Buffon che ha perso l’imbattibilità, colpa soprattutto di un infantile litigio tra Asamoah e Pogba, colpevole anche di non aver contrastato Bonaventura nell’azione del gol atalantino. Ma il talentuoso francese si è rifatto coi fiocchi nel secondo tempo, così come Llorente, approssimativo per un’ora circa e poi capace di segnare un gol da vero centravanti. Bene anche Marchisio come vice-Pirlo. Buon anno a tutti gli juventini!