Ad intervenire oggi ai microfoni di Pomeriggio 5 è stato il fratello di Regina, la 28enne massacrata e costretta a prostituirsi dai vicini di casa e dalla sua migliore amica ed ora in una struttura protetta. Alessandro ha raccontato che tutto ebbe inizio con la morte della madre, quando Regina entrò in una stato di forte depressione. “Io le dicevo di partire con me in Messico ma lei non ha mai voluto. Fino a maggio 2017 stava bene, poi non mi rispondeva più al telefono e la gente mi diceva di vedere mia sorella cambiata e molto strana”, ha aggiunto. All’improvviso non avrebbe avuto più nessun contatto con la ragazza e da marzo dello scorso anno non ha più risposto alle sue telefonate. Silenzio, fino alla scoperta del dramma. “Non potevo assolutamente sospettare tutto questo, alcune persone mi dicevano che la vedevano strana, si era allontanata da tutta la famiglia”, ha dichiarato. Dello stesso parere anche nonna Concetta che ha commentato: “Non l’abbiamo mai abbandonata era lei che non mi voleva più vedere ma non riuscivo a capire perché”. Quindi, Alessandro ha aggiunto: “Il suo problema è stato entrare in confidenza con queste persone che non l’hanno aiutata, son state dette tante bugie sul conto di mia nonna e mio”. E riferendosi proprio ai vicini ed all’amica, ha dichiarato: “Queste persone non capisco come possano aver fatto una cosa del genere, una cosa imperdonabile, una violenza troppo grande. Non esiste perdono, queste persone devono pagare, che la giustizia faccia bene il loro corso. Devono stare in carcere e non devono più uscire”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’AMICA DAVA LA COLPA ALLA NONNA
La storia di Regina ha sconvolto l’Italia intera per la brutalità alla quale è stata costretta da persone che credeva amiche. La giovane 28enne di Albano Laziale, infatti, per mesi ha vissuto un vero e proprio incubo dopo che la migliore amica e i vicini di casa l’hanno letteralmente trasformata, distruggendole la vita. La sua bellezza mozzafiato è stata così oscurata dalle botte e da violenze di vario genere. I vicini di casa e la migliore amica, poi arrestati dalla polizia, la costringevano a prostituirsi. Del caso se ne occuperà oggi ancora il programma Pomeriggio 5 ai cui microfoni interverranno in diretta il fratello e la nonna di Regina. Per la giovane l’incubo è finalmente finito ma le ferite, soprattutto quelle interiori, ci metteranno ancora tanto a sparire. Il fratello non ha mai parlato della difficile vicenda che ha visto protagonista la 28enne, che lui sentiva quotidianamente sebbene fosse all’estero. Oggi parlerà per la prima volta e lo farà anche la nonna di Regina. Alla donna, la migliore amica aveva dato tutte le colpe asserendo che era lei che aveva mandato alcuni sicari stranieri affinché la picchiassero. Una storia di grande violenza e dolore durata per mesi fino al 3 luglio scorso, quando la polizia ha scoperto l’incubo in cui Regina era stata costretta a vivere. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA MIGLIORE AMICA TRA I SUOI AGUZZINI
È stata torturata, seviziata e obbligata a prostituirsi per pochi euro. L’incubo di Regina, una donna di 28 anni di Albano Laziale, è durato per mesi fino a quando, lo scorso 3 luglio, la polizia ha fatto irruzione a casa sua. Gli agenti l’hanno trovata piena di lividi, contusioni e in evidente stato di choc. La vicenda è stata ricostruita anche da Chi l’ha visto?: il programma di Federica Sciarelli ha raccontato come la ragazza avesse raccontato in ospedale di aver subito le violenze da un gruppo di extracomunitari. Ma questa prima versione, data per la paura di subire ripercussioni, è stata smentita dalla polizia che ha arrestato i vicini di casa della ragazza e la migliore amica. Proprio lei, insieme alla madre e al suo fidanzato, avrebbero costretto Regina a prostituirsi. E se non portava a casa almeno 800 euro al mese veniva picchiata e torturata. «E poi mi obbligavano ogni mattina a comprare ciambelle e cibi fritti per ingrassare». Alla base di queste violenze ci sarebbe la vulnerabilità psicologica della 28enne dopo la morte della madre, fragilità di cui i suoi aguzzini avrebbero approfittato.
L’INCUBO DI REGINA: SEVIZIATA E COSTRETTA A PROSTITUIRSI
Il giorno in cui Regina ha rischiato di morire, il fidanzato della migliore amica era furioso. «Mi ha messo due stracci in bocca per non far sentire le urla e mi ha portato nello sgabuzzino, mi ha tirato giù i pantaloni e mi ha bruciato con un ferro da stiro rovente sui glutei e sulla schiena. Calci e pugni in volto, ferite con un coltello e un cucchiaio incandescente sulla fronte», ha raccontato Regina. Ora Roberta, sua madre e il fidanzato dovranno rispondere, in concorso tra loro, dei reati di “induzione e sfruttamento dell’attività di prostituzione, di lesioni gravi, violenza privata e minaccia”, con l’aggravante di aver “adoperato sevizie e agito con crudeltà”. «L’indagine è stata complessa e frenetica. Siamo stati vicini a Regina Silvestro, perché aveva paura, quindi ha dato un’altra versione. Ci siamo concentrati sulla pista investigativa più assurda e allo stesso tempo inverosimile», ha raccontato il commissario ai microfoni di Pomeriggio 5. «Mi hanno detto che mia nipote era stata massacrata. Quando abbiamo bussato alla sua porta non ce la faceva a rispondere. Sentivamo che si lamentava», ha raccontato la nonna al programma di Barbara d’Urso.
I TENTATIVI DI DEPISTAGGIO DELLA MIGLIORE AMICA
A dare i primi indizi alla polizia, come testimoniato da Chi l’ha visto?, era stata proprio la migliore amica di Regina. «Era ridotta male», raccontava lucidamente alle telecamere, puntando il dito contro la famiglia della 28enne, colpevoli secondo lei di aver «pagato degli extracomunitari per picchiare Regina e avere la casa» che una volta era della madre. La ragazza era anche andata in ospedale a trovare Regina, forse preoccupata di un possibile tradimento. Nel frattempo sono proseguite le indagini degli inquirenti che ricostruiscono un altro scenario: la induceva a prostituirsi ad esclusivo vantaggio economico suo, di sua madre e del fidanzato. Inoltre, l’hanno seviziata e maltrattata in casa fin quasi le estreme conseguenze, come percosse e ustioni con un ferro da stiro rovente. I tre sono stati arrestati. Quando è arrivata la svolta nelle indagini, la donna ha confessato le sue sofferenze, non soltanto fisiche: l’arrivo di Antonio, due mesi prima del blitz, fidanzato di Roberta, ha reso più tetro l’incubo per Regina, perché la picchiava pesantemente. Ora però è finito. Clicca qui per rivedere la puntata di Chi l’ha visto.