Si continua a lavorare per cercare di sconfiggere l’invecchiamento, ma soprattutto per dare delle soluzioni per la salute. Su Nature è stato pubblicato uno studio effettuato dai ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla negli Stati Uniti d’America in California. I ricercatori sono stati guidati da Juan Carlos Izpisua Belmonte che ha approfondito uno studio in grado di aprire prospettive davvero interessanti e in attesa di ulteriori sviluppi. Sono stati effettuati infatti dei test su dei topi che hanno dimostrato come riprogrammare le cellule della pelle potrebbe essere un’ottima soluzione per la guarigione non solo di ferite ma anche delle ulcere. Interessante è stato lo studio della migrazione dei cheratinociti che sono alla base di un processo fisiologico fondamentale per la guarigione dell’epidermide. Un processo che ha fatto pensare a molti a Wolverine l’eroe degli X-Men.
LA MIGRAZIONE DEI CHERATINOCITI
Cosa sono i cheratinociti? Si tratta delle cellule più diffuse negli strati cutanei superficiali della pelle dell’uomo. Si trovano infatti nei tessuti circostanti alle ferite e possono essere determinanti nel processio fisiologico fondamentale che porta alla guarigione della pelle. Queste cellule hanno vari compiti, sono infatti fondamentali nella protezione dall’aggressività del calore, dalle radiazioni ultraviolette, da agenti patogeni e perdita d’acqua. Inoltre queste hanno il dovere di andare a sigillare i tessuti alterati in un processo biologico già noto come la ri-epitelizzazione. Il vero problema fino ad ora era legato al fatto che queste non sono efficienti quando le dimensioni delle ferite sono maggiori e diventano sempre meno attive durante il passare dell’età tanto che con l’invecchiamento le ferite si rimarginano con maggiore difficoltà.