A un certo punto avrebbero potuto spuntare fuori don Camillo e Peppone, i personaggi dei libri di Guareschi, ambientati nell’Italia del dopoguerra quando cattolici e comunisti minacciavano di suonarsele di brutto, per poi finire a ridersela insieme. Quello che infatti è successo a San Donato in Greti, frazione di Vinci in provincia di Firenze, Guareschi non avrebbe potuto inventarselo meglio. Terra da sempre comunista la Toscana (anche se di questi tempi di comunisti non se ne vedono più) come l’Emilia di don Camillo e Peppone, ha dimostrato l’apertura, la semplicità e il rispetto fra gente che la pensa diversamente, una cosa rarissima oggi in Italia. E’ successo che una chiesa di Livorno, Santa Caterina in piazza dei Domenicani sia stata chiusa per paura di crolli.
LA “CHIESA” DEL POPOLO
Lo ha deciso il sindaco Nogarin: “Le criticità dell’edificio erano già state oggetto di rilievi in agosto durante il sopralluogo dei vigili del fuoco e della Soprintendenza. A ieri la situazione non era stata risolta e sono intervenuto come impongono legge e coscienza”, aggiungendo che “Per garantirla nella chiesa di Santa Caterina servono interventi di messa in sicurezza urgenti e fino a quando non saranno realizzati dovrà restare chiusa”. Così parroco e fedeli si sono trovati senza un posto dove celebrare la Messa di domenica scorsa. E’ allora che è intervenuto l’ex assessore ai lavori pubblici di Vinci e responsabile del locale circolo Arci, esponente del vecchio Pci, che ha offerto la Casa del Popolo locale per celebrare la Messa. Che si è tenuta alla presenza di una cinquantina di fedeli, tra cui anche lo stesso ex assessore. Da qualche parte don Camillo e Peppone sorridevano contenti.