Curioso il passaggio della conferenza stampa di ieri a Milano dove il premier Orban ha confessato di aver chiesto il permesso a Berlusconi per poter incontrare Salvini in un vertice istituzionale: «Sono ungherese, quindi leale. Per questo incontro ho chiesto il consenso a Berlusconi, perché nel Ppe siamo alleati», ha spiegato Orban, facendo dunque intendere che anche il Cavaliere, in fondo, fosse d’accordo con l’avvallare un possibile nuovo asse Italia-Ungheria sui temi più importanti, su tutti quello dell’immigrazione da fermare per poter far nascere «una nuova Europa, è possibile». Intanto sui social prosegue la lotta sfrenata dello scrittore Roberto Saviano contro il Governo gialloverde, questa volta però non scagliandosi contro Salvini (almeno direttamente) ma apostrofando il Presidente del Consiglio: «Su Orban a colloquio con il ministro della Mala Vita, vale la pena evidenziare, anche se non ce n’è oramai bisogno, che l’avvocato Conte non conta. Non tutti hanno la dignità per dire: ‘Basta, non posso essere un burattino’. Lui non ce l’ha ed è questa oggi la vera immagine del Paese”», postando poi la foto di un Conte-vignetta rappresentato come una marionetta. (agg. di Niccolò Magnani)
SINISTRA IN PIAZZA VS SALVINI: “ASSASSINO E RAZZISTA”
La piazza di Milano ieri ha riunito, per un giorno, tutte le anime della sinistra: dal Pd al Leu, da Possibile ai centri sociali, da Majorino fino alle associazioni pro Lgbt. Tutti contro Orban, ma sopratutto tutti contro Salvini considerato il vero nemico di questo tempo: «un imbecille; il ministro delle interiora; una bestia razzista», e addirittura, «assassino. Insomma, la piazza – non tutta, va detto – si è espressa con toni molto duri contro il Ministro che incontrava un capo di Stato molto discusso come il premier ungherese: oggi su Twitter è lo stesso Salvini a farsi due risate scrivendo rivolto alla Sinistra in piazza a Milano, «sono incorreggibili», mentre qualche ora prima aveva scritto in merito all’incontro con l’amico Orban, «La nostra Europa sarà fondata sul diritto al lavoro, alla vita, alla salute e alla sicurezza. Basta con la dittatura di finanza e immigrazione». Tra le fila della Lega non sono pochi che lamentano un “doppiopeso” dato a questo incontro rispetto ad alcuni vertici del passato alquanto discutibili, anch’essi, con personaggi della politica estera: Napolitano con Assad nel 2010, Prodi con Gheddafi nel 2009 (qualche anno dopo anche Berlusconi replicò, ndr), D’Alema nel 2006 si presentò ad una manifestazione con Hamas in Palestina. (agg. di Niccolò Magnani)
ORBAN, “MATTEO NON INDIETREGGI”
Un incontro durato circa un’ora quello tra Matteo Salvini e Viktor Orban in prefettura a Milano, ma tanto è bastato affinché i due protagonisti parlassero di “svolta storica”. Ma cosa deriverà praticamente da questo summit? Forse non un’internazionale sovranista, come ha spiegato Salvini:”Non mi permetto di chiedere a Viktor di lasciare il Partito popolare europeo stiamo lavorando ognuno nel proprio campo per un’alleanza per escludere i socialisti”. Sul punto, come riportato da Il Fatto Quotidiano, il leader di Fidesz ha spiegato:”Ci sono due campi: uno guidato da Emmanuel Macron che è a capo di quelle forze che sostengono l’immigrazione. Dall’altra parte ci siamo noi che vogliamo fermare l’immigrazione illegale. Su questa questione c’è un grosso dibattito anche nel Ppe. Noi vorremmo che fosse adottata la nostra posizione”. Orban ha poi dichiarato:”Salvini “sta dimostrando che l’immigrazione può essere fermata anche in mezzo al mare. Al di fuori di lui nessuno si è assunto questa responsabilità, nel Mediterraneo, lui è il primo. Dal suo successo dipende la sicurezza dell’Europa. Questo coraggio desta in noi rispetto. Gli auguriamo di non indietreggiare, che difenda i confini europei”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “SVOLTA STORICA”
È durato un’ora l’incontro tra Viktor Orban e Matteo Salvini presso la prefettura di Milano. Puntuale il premier ungherese, mentre il ministro dell’Interno lo stava già aspettando. I due leader si sono scambiati una calorosa stretta di mano e hanno rilasciato dichiarazioni solo al termine della riunione. «Quando tutti al Parlamento europeo mi attaccavano, Salvini mi difese. Io non dimentico e lo ringrazio», ha detto Orban durante la conferenza stampa. E poi ha scherzato: «Salvini in Ungheria gode di grande rispetto e se si candidasse vincerebbe». Con Salvini è stato trovato un punto d’accordo sull’immigrazione: «L’Ungheria ha dimostrato che può essere fermata. Dicevano che era impossibile, ma l’Ungheria ha dimostrato che è possibile sia sul piano giuridico sia su quello fisico». Per Salvini siamo vicini ad una svolta storica per il futuro dell’Europa: «Inizia oggi un percorso che ci accompagnerà nei prossimi mesi per un’Europa diversa, per cambiare la Commissione Ue e le sue politiche, che mettano al centro tutto quello che le élite europee, finanziate dai Soros e dai Macron di turno negano. Siamo vicini a una svolta storica a livello continentale». Il vicepremier ha colto l’occasione per attaccare la sinistra: «Non può decidere chi devo incontrare o no, poi non possono sorprendersi se la gente non li vota più». (agg. di Silvana Palazzo)
“MATTEO È IL MIO COMPAGNO DI DESTINO”
Sta per avere ufficialmente inizio l’incontro in prefettura a Milano tra Matteo Salvini e Viktor Orban. Un summit che seppure non avrà i crismi dell’istituzionalità rischia di rappresentare uno spartiacque importante nella vita politica del Paese. All’uscita del ristorante in zona Brera in cui ha pranzato, il premier ungherese come riportato dall’Ansa ha dichiarato:”Salvini? Vorrei fare una conoscenza personale. Lui è il mio eroe. È un mio compagno di destino, sono molto curioso di conoscere la sua personalità. Sono un grande estimatore e ho alcune esperienze che forse potrei condividere con lui. Ho questa sensazione”. Grande attenzione rispetto al vertice odierno anche in Europa. Il quotidiano Politico, oggi titola:”Orban e Salvini, il maestro e l’allievo del populismo Ue”. Questo il commento dell’editoriale:”Se vuoi far carriera come piantagrane dell’Unione europea – si legge nell’incipit – vai a incontrare Viktor Orbán. E questo è esattamente ciò che il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini farà stamani a Milano, in un incontro a cui tiene così tanto, da rientrare in anticipo dalle vacanze”. “Sarà un incontro tra il maestro del populismo europeo ed il pretendente al trono e sta provocando nervosismo a Bruxelles e a Roma”.(agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “ORBAN È UN EROE”
Viktor Orban è arrivato a Milano, dove oggi alle 17 incontrerà il leader della Lega Matteo Salvini, concedendosi una breve passeggiata a Brera, il cuore storico del capoluogo meneghino. All’AGI, che gli chiedeva cosa si aspettasse dal vertice del pomeriggio con Salvini, il primo ministro ungherese ha replicato:”Aspetto solo di sedermi per pranzare”. Tatticismo di Orban a parte, è stato Matteo Salvini a lasciar intendere – forse per non irritare le altre componenti del governo – che non sarà l’immigrazione l’oggetto del summit di oggi in Prefettura. Al Corriere della Sera, il leader del Carroccio ha dichiarato:”Parleremo di economia: in Ungheria il made in Italy ha grandi prospettive. E anche sul fronte militare potrebbero arrivare commesse per le nostre aziende”. Salvini ha detto:”Orbàn è un eroe. Ha indicato Soros come persona non gradita. Facendo il contrario di quello che prescrivono certe ricette, le famiglie e gli operai stanno molto meglio perché l’economia galoppa”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “SINISTRA ESISTE SOLO PER INSULTARMI”
C’è attesa per l’incontro in programma oggi a Milano fra il ministro dell’interno, Matteo Salvini, e il primo ministro ungherese, Viktor Orban. In vista del vis-a-vis ha pubblicato un post lo stesso leader del carroccio, che ha voluto replicare così alle dichiarazioni delle ultime ore degli esponenti di sinistra: «Ormai – scrive il vice presidente del consiglio – la sinistra esiste solo per insultarmi, per difendere Ue dei banchieri e immigrazione senza limiti. P.S. In Ungheria disoccupazione è sotto il 5%, Flat Tax per le imprese è al 9% e per le persone al 15%, immigrazione è sotto controllo e economia cresce del 4%». Della questione ne ha parlato anche l’ex presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, che attraverso il proprio profilo Twitter ha confessato: «E’ un incontro importante, può essere davvero l’inizio della svolta verso un’Europa che si fa finalmente carico del problema immigrazione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DI DI MAIO
Nella giornata di oggi il ministro dell’interno Matteo Salvini, incontrerà a Milano il primo ministro ungherese Viktor Urban. Tante le questioni che verranno affrontata dai due, a cominciare dall’alleanza europea in vista delle elezioni politiche del 2019, arrivando fino alla caldissima questione migranti. Del politico dell’Ungheria ne ha parlato anche il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che non ha speso proprio parole al miele: «Con Viktor Orbán non vogliamo avere niente a che fare – ha precisato il vice-presidente del consiglio – ma la sua posizione esplicitamente contraria alla revisione del Trattato di Dublino di fatto è la stessa di Germania e Francia». Pillole sicuramente velenose quelle di Di Maio, che di fatto si schiera contro il leader del carroccio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTESA PER IL VIS-A-VIS
C’è grande attesa rispetto all’incontro di oggi tra Matteo Salvini e Viktor Orban, letto da molti analisti politici come il preludio ad un’alleanza populista e sovranista che vedrà luce in vista delle Europee di maggio 2019. Molti dimenticano, però, che il primo ministro ungherese siede ancora tra i banchi del PPE, il Partito Popolare Europeo, che a Bruxelles rappresenta la casa dei moderati e di cui fa parte ad esempio Forza Italia di Silvio Berlusconi, che del capo del governo di Budapest è infatti un amico personale. E allora come si spiega l’incontro di oggi tra Salvini – sempre più distante da Berlusconi – e Orban? Come sottolinea La Stampa, al premier ungherese fa comodo lanciare un messaggio a quel PPE sempre più insofferente nei confronti del partito ungherese Fidesz di cui Orban è la guida. Il significato è più o meno questo: siete tanto sicuri di voler perdere i miei voti? Io ho già chi è pronto a prenderli: in questo caso Salvini. Un’ipotesi attualmente lontana: col leader della Lega si discuterà di come “bloccare” (non governare) l’immigrazione. Per l’internazionale sovranista sembra esserci tempo. (agg. di Dario D’Angelo)
INCONTRO SALVINI-ORBAN OGGI A MILANO
C’è già chi sente odore (o puzza, a seconda delle preferenze) di internazionale sovranista nell’incontro di oggi tra Matteo Salvini e Viktor Orban, primo ministro ungherese e capofila dell’ala più dura in Europa, quella che fa riferimento al gruppo di Visegrad più rigido in materia di immigrazione, come si è visto ad esempio per la crisi della Diciotti, quando nonostante i tentativi della nostra diplomazia da Budapest è stato opposto un secco “no” alle richieste della Farnesina. Fatto sta che Salvini e Orban si piacciono, condividono le stesse vedute sul fenomeno dei migranti, e c’è già chi si porta avanti pensando alla volontà di correre alle prossime elezioni europee comuni dei populisti con l’obiettivo di “superare” l’Europa per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. A corroborare l’ipotesi di un’Italia sempre più lontana dal nucleo centrale europeo anche l’incontro che oggi il premier Conte avrà con l’omologo ceco Andrej Babis, anche lui legato a Visegrad. Il tutto mentre Di Maio tenta di smarcare il M5s dall’abbraccio dei sovranisti:”L’Ungheria di Orban “alza muri di filo spinato e rifiuta i ricollocamenti. Per quello che mi riguarda chi non aderisce ai ricollocamenti non ha diritto ai finanziamenti europei”.
SINISTRA IN PIAZZA
Per quanto dal M5s ci si sia affannati a rimarcare come l’incontro di oggi sia un incontro politico, c’è da dire che Orban verrà ricevuto in una sede “istituzionale”: la prefettura di Milano. A fare da controcanto al summit di oggi, previsto per le 17, una manifestazione di piazza che ha forse avuto il merito di riunire tante componenti di quella sinistra apparsa smarrita per lunghi tratti. Come riportato da La Repubblica, a piazza San Babila a Milano sfileranno Pd, Leu, Possibile, Cgil, associazioni, Ong e centri sociali. L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dichiarato su Twitter:”Per difendere i valori democratici e il futuro delle prossime generazioni dalla minaccia populista che vuole riportare indietro l’Italia, distruggere l’Europa e cancellare quei diritti che hanno reso il nostro continente un faro di civiltà.#NoPasaran”.