Il governo italiano ha ufficialmente dichiarato guerra allo spaccio di droga davanti alle scuole e per questo il ministro dell’Interno ha messo a disposizione due milioni e mezzo di euro del Fondo unico giustizia mettendo a punto un piano per contrastare il fenomeno. Secondo quanto riferito da Corriere della Sera, ad usufruire di questi fondi saranno le principali città d’Italia, nel dettaglio i 15 comuni con più di 200 mila abitanti. E così, a Roma andranno 700mila euro, mentre Milano potrà usufruire di 345 mila euro; 243 mila quelli stanziati per Napoli. Le altre città coinvolte nell’iniziativa sono: Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Messina, Padova e Trieste. Questi soldi serviranno essenzialmente per l’adozione di misure di allontanamento come il daspo urbano nei confronti dei pusher che stazioneranno davanti alle scuole. Ad annunciare l’operazione denominata “Scuola sicura” è stato oggi lo stesso ministro dell’Interno Matteo Salvini: i Comuni interessati dovranno presentare i propri progetti entro il 20 settembre per l’approvazione prevista entro il 30 settembre dai Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica.
IL PIANO DEL VIMINALE
Il Viminale ha già spiegato quali potrebbero essere le possibili soluzioni per far fronte al problema dello spaccio di droga davanti le scuole, ovvero attraverso la realizzazione di impianti di videosorveglianza – a patto che non siano già stati ottenuti fondi pubblici – con l’incremento del lavoro di polizia municipale attraverso nuove assunzioni e pagamento degli straordinari. Secondo il progetto, il 50% soltanto dei fondi ottenuti da ciascun comune potrà essere usato per il pagamento delle spese correnti e il 10% di esso potrà essere usato per la realizzazioni di campagne educative. L’approvazione di ogni progetto avverrà entro la fine del prossimo mese di settembre e ciascuno di essi dovrà essere accompagnato dalla firma di un protocollo di intesa. La Prefettura di riferimento, inoltre, si impegnerà ad eseguire periodicamente i dovuti controlli (una volta al mese) per appurare i risultati reali dell’iniziativa.